Notizie dal mondo del gioco d'azzardo online

 

In questa pagina troverai alcune news riguardanti il mondo dei casino online e, più in generale, notizie riguardanti le scommesse online in Italia degli ultimi anni. Il settore sta continuamente evolvendo con l'introduzione prima dei bookmakers online aams, poi dal Gennaio 2009 del poker online aams e ora dal 18 Luglio 2011 abbiamo i primissimi casino online aams.

 

L'oscuramento di siti di scommesse: il rischio di una causa europea
E cresce il potere di condizionamento delle aziende Tlc
Quella tendenza pericolosa
a controllare il traffico Web

di MARINA CAVALLERI

E' che siamo alle solite. Gli americani i loro panni sporchi li lavano in pubblico. Noi li vediamo sventolare dai balconi e nemmeno ce ne preoccupiamo. Due i casi degli ultimi giorni, uno, molto concreto, sotto gli occhi di tutti gli italiani che leggono un giornale. L'altro un po' più teorico ma non meno preoccupante. Parole chiave: il blocco degli IP e la manipolazione del traffico internet.

Vediamo di cosa si tratta.

Sui giornali di oggi, 21 febbraio, c'è un annuncio a pagamento dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di stato (AAMS). Informa i lettori che a partire dal 24 febbraio, 517 siti che prevedono giochi e scommesse fra i loro servizi - un elenco è pubblicato sul sito dell'amministrazione (www.aams. it) - saranno di fatto resi non disponibili. Intendiamoci sulla parola: quei siti saranno censurati.

E' altrettanto fresca la notizia che la Remote Gambling Association (RGA), organismo europeo che raccoglie le case di scommesse e i siti di gioco online, sta valutando un ricorso in sede europea contro questa decisione italiana. Le questioni in campo sono molte, di ordine legale e regolatorio, ma non è di scommesse su Totti ai mondiali che si parla qui oggi. Ma della prassi, adottata dalle autorità di polizia giudiziaria, di "filtrare" gli Ip, cioè l'indirizzo al quale il sito è raggiungibile, per renderlo inaccessibile agli utenti italiani.

La prassi è stata già adottata in altre occasioni, a volte su siti che forniscono informazioni sul cui blocco il consenso può essere vasto e diremmo unanime - come è il caso di siti di pornografia infantile. Ma, registrato l'accordo sul caso particolare, il problema generale posto da questa prassi resta ed è grosso come una casa: Chi lo fa? Come lo fa? Quanto trasparenti, oggettivi e noti sono i criteri che regolano una prassi che non è altrimenti definibile che come censura?

Il problema è stato posto già da molti giorni, a partire dal caso del calcio "oscurato", dal quotidiano tecnologico on line Punto Informatico, ma è gran tempo che se lo pongano le forze politiche (sì, anche in campagna elettorale) e i grandi media. Negli Stati Uniti, per aver chiesto ai motori di ricerca i dati (anonimi) relativi alle parole inserite dagli utenti, il Dipartimento di Giustizia si è beccato critiche feroci.

Nessuno pensa che in Italia sia in corso il golpe della censura web: ma è diventata consuetudine una pratica molto pericolosa che può avere riflessi sulla libertà di espressione e di navigazione: cosa credete che facciano la autorità cinesi, di così diverso da questo? Cambia la portata del "filtro".

E' giusto supporre che le persone che se ne occupano siano le più rispettose al mondo delle leggi vigenti. Ma è possibile avere informazioni oggettive sui criteri seguiti?

Il secondo panno sporco: la "prioritizzazione".

Nelle scorse settimane i blogger americani hanno scatenato una dura polemica contro le posizioni (peraltro manifestate attraverso interviste) dei dirigenti delle maggiori compagnie di telecomunicazioni. I quali hanno espresso un concetto del genere: noi paghiamo e investiamo i nostri soldi per garantire il traffico internet, grazie al quale i vari Google, Ebay e Yahoo fanno grandi affari. Vogliamo guadagnarci anche noi.

Il dibattito che ne è seguito è stato durissimo. Si contesta alle aziende di telecomunicazione la volontà di costruire "walled garden", giardini recintati, all'interno dei quali gli utenti avranno accesso molto rapido ad alcuni contenuti privilegiati, per poi ritrovarsi con connessioni più lente una volta usciti dal "giardino", cioè dall'ambito di contenuti e dei fornitori di informazioni che hanno una partnership con la compagnia. E magari una volta che si stia tentando di usare i servizi che, come messenger e telefonate su protocollo internet (il VoIP), potrebbero creare qualche turbativa ai business "incombenti".

Inutile dire che anche in Europa e da noi esistono tendenze del genere, ma nessuno ha ancora aperto bocca per esprimere una critica. Non solo: si parla sempre più spesso di una prassi chiamata "prioritizzazione", progettata o messa in atto dai fornitori di accesso, che di fatto assegnerebbe un ordine di priorità nell'organizzazione del traffico internet. Un provider ha ammesso di starlo facendo: e gli altri?

Quando si parla di questi aspetti, c'è sempre l'ingegneruzzo pronto a darti addosso, con mille specificazioni che sono la notte concettuale in cui tutti i gatti sono neri. Qui stiamo parlando di una tendenza generale, cui possono essere ricondotte molte "pratiche" tecniche. Quelle che sboccano nel risultato di manipolare il traffico internet, assegnando velocità diverse a servizi e utenti diversi. O magari bloccando tutto quando il traffico da "peer to peer" è troppo intenso.

( 21 febbraio 2006 ) Tratto da www.repubblica.it

 

Le scommesse su internet. Dopo il giro di vite della Finanziaria
per i giochi sul web proteste e ricorsi dei bookmakers europei
Guerra sulle scommesse on line
"Chiudiamo i siti non autorizzati"

di MARINA CAVALLERI


ROMA - Non è un semplice annuncio ma una dichiarazione di guerra, più che un'informazione dovuta è l'inizio dell'offensiva contro il gioco online illegale e il mondo delle scommesse in Rete. Ieri vari quotidiani hanno pubblicato un messaggio in cui i Monopoli di Stato annunciano che, dal 24 febbraio, i siti non autorizzati che offrono gioco e scommesse con vincite in denaro saranno oscurati. Gli appassionati del tavolo verde virtuale, gli scommettitori di tutti i tipi da quel giorno avranno più difficoltà a fare le loro puntate. L'elenco dei siti "inibiti" insieme a quello dei concessionari autorizzati è disponibile su www.aams.it.

L'intento dichiarato è quello di tutelare da truffe e raggiri i giocatori, che vengono anche invitati a ritirare le somme giacenti sui conti aperti presso i siti interdetti. Ma la guerra delle scommesse è solo all'inizio e lo scontro si profila durissimo. La posta in gioco è alta: nel 2005 sono stati scommessi su Internet oltre 200milioni di euro, le previsioni per il 2006 portano ad una stima di circa 500 milioni di euro. La diffusione di Internet ha reso esplosivo il mercato del gioco online, un'industria che è difficile quantificare. Si calcola che nel settembre 2005 più di 17 milioni di europei abbiano giocato on line, quasi un quinto del totale dei navigatori. Un mercato appetibile tanto che alcune società di scommesse europee hanno deciso di rispondere alle limitazioni italiane. La Stanley international betting limited ha fatto ricorso al Tar del Lazio per ottenere l'annullamento del decreto e scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica, in cui criticava i commi della legge Finanziaria che contrastano il gioco non autorizzato su Internet.

Alcuni bookmaker europei, tra cui quelli riuniti nella Rga (Remote Gambling Association), sono intenzionati a ricorrere in sede europea contro questa decisione italiana. "La misura tutela l'ordine pubblico", spiega Antonio Tagliaferri, direttore dei giochi dell'Aams, amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. "La nostra iniziativa si basa su una norma inserita nella Finanziaria, una legge dello Stato, è una modalità preventiva, invitiamo gli operatori del settore ad operare attraverso un'autorizzazione, tra l'altro, quanto prima l'amministrazione predisporrà anche un bando per consentire agli operatori d'inserirsi nell'elenco degli autorizzati. I giocatori che si collegano ai provider privi delle autorizzazioni rischiano di incorrere in truffe e danni economici ingenti".

I siti per i quali è richiesto ai provider Internet di inibire l'accesso dall'Italia, spiegano i dirigenti dell'Aams, offrono gioco illegale come, per esempio, giochi di casinò, e anche gioco permesso come alcuni tipi di scommesse ma in assenza di una concessione, e quindi con condizioni fiscali e regole di gioco diverse dagli operatori italiani. Una distinzione che non piace ai bookmaker europei che non sono disposti a rinunciare ad una fetta di mercato.

( 22 febbraio 2006 ) Tratto da www.repubblica.it

 

Monopoli di Stato hanno messo fuorilegge molti siti stranieri
non autorizzati e chiedono agli operatori web italiani di intervenire
La rivolta dei provider italiani
''Costretti a oscurare siti di scommesse''

La protesta: "Siamo obbligati a fare i poliziotti della Rete
Non è giusto: si ledono la libertà nostra e quella degli utenti"
di ALESSANDRO LONGO

Il sito dei Monopoli di Stato

ROMA - È guerra in Italia per la libertà di internet, contro lo Stato italiano che da marzo sta bloccando alcune centinaia di siti stranieri. Adesso scatta la rivolta dei provider Internet, costretti dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) a impedire ai propri utenti di accedere ad alcuni siti di scommesse. Aams li considera sprovvisti di autorizzazione a servire cittadini italiani e per questo li vuole fuori dai giochi, finché non si mettono in regola.

È un caso che ha fatto discutere, indicato da molti come il primo esempio notevole di censura di internet su larga scala, in Italia.

I provider finora hanno ubbidito in silenzio agli ordini di Aams. Hanno configurato i propri servizi in modo che certi siti non fossero raggiungibili. Cosicché ora gli utenti italiani, a meno di espedienti tecnici, non possono fare scommesse e giochi d'azzardi su siti stranieri sprovvisti della concessione Aams.

Ma ai provider questa azione di forza non è andata giù. La considerano una violenza alla loro libertà e a quella degli utenti italiani. La reazione, a lungo meditata, è esplosa venerdì 21 aprile: Assoprovider, associazione che rappresenta circa duecento piccole e medie aziende che forniscono accesso a internet, ha depositato ricorso al Tar del Lazio contro gli ordini di Aams.

Lo racconta a Repubblica.it, Fulvio Sarzana, l'avvocato incaricato da Assoprovider di presentare ricorso. I siti che i provider sono costretti a bloccare, tra l'altro, cresce di continuo. All'inizio erano 517, ora se ne contano 553. Aams, infatti, chiede ai provider di bloccare nuovi siti man mano che ne scopre altri non autorizzati; rimuove dall'elenco, invece, quelli che si sono arresi e hanno comprato quindi la concessione da Aams. I provider disubbidienti rischiano una multa dai 30 mila ai 180 mila euro. "Ci hanno obbligato a fare i poliziotti di internet, contro siti stranieri, anche europei", dice Sarzana. Ci sono già stati ricorsi da parte delle agenzie estere di scommesse contro l'Aams; qualche giorno fa ne è stato pure vinto uno, da Astrabet, con provvedimento d'urgenza presso la II sezione del tribunale civile di Roma.

Questo di Assoprovider è però il primo ricorso fatto dai provider e in nome di un principio: la libertà degli utenti e delle aziende in internet.

"I provider italiani- dice l'avvocato Sarzana- sono gli unici in Europa obbligati a non consentire l'accesso ad agenzie di scommesse britanniche o estere. L'Italia è la prima nazione occidentale ad avere imposto le restrizioni oggetti di ricorso, che sono una grave limite alla libertà di espressione su internet".

Secondo Assoprovider, ad aggravare il danno è una lacuna nel provvedimento di Aams: "non ha detto ai provider in che modo, tecnicamente, dovessero essere bloccati i siti. Allora, per sfuggire alle sanzioni, hanno dovuto applicare un filtro totale agli indirizzi IP relativi ai siti", dice Sarzana.

Così, non soltanto i servizi di scommessa online sono stati resi irraggiungibili, ma anche tutte le normali pagine del sito, dove l'utente potrebbe trovare le informazioni sull'azienda, le e-mail di contatto dei responsabili. Tutto reso inaccessibile, anche se alcuni utenti hanno già trovato l'espediente tecnico (configurando in modo particolare il sistema operativo) per aggirare il blocco dell'IP. A maggiore ragione, per Assoprovider conta difendere una questione di principio, "che se venisse meno farebbe fare all'Italia passi avanti verso una società dittatoriale. Sono in gioco due libertà. Quella di espressione su Internet e quella dei provider di fare il proprio mestiere senza dover sottostare a gravose responsabilità e a pressioni coercitive". "L'imposizione di filtri su internet non è una cosa buona per un Paese democratico- aggiunge. A dimostrazione di ciò, negli Stati Uniti è stata vietata, da una decisione della Corte Suprema nel 2004, perché violava la libertà di espressione".

Assoprovider dà forza alle proprie ragioni facendo riferimento al Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche. Come scritto nel ricorso, il provvedimento di Aams viola le garanzie e le libertà indicate dagli articoli tre e quattro. Tra l'altro, "la libertà delle persone nell'uso dei mezzi di comunicazione elettronica; il diritto di iniziativa economica ed il suo esercizio in regime di concorrenza" e il fatto che "la fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica, che è di preminente interesse generale, è libera", si legge nel ricorso.

Nelle prossime settimane sarà discusso il ricorso di Assoprovider. Probabilmente a maggio sarà affrontata la cosiddetta "sospensiva", inclusa nel ricorso; se dovesse essere vinta da Assoprovider il blocco di quei siti sarà sospeso fino al termine del procedimento.

( 28 aprile 2006 ) Tratto da www.repubblica.it

 

Casino Online: illegittima censura dei siti di scommesse

Clamorosa decisione quella del Tribunale civile di Roma che, di fatto, sconfessa l'operazione voluta dai Monopoli dello Stato e avallata dall'ultima Finanziaria con cui si sono imposti filtri di Stato , una operazione che sequestrando il traffico Internet degli italiani, tenta di impedire loro di accedere a siti internazionali dedicati al gioco d'azzardo online.


Il Tribunale ha concluso così l'esame del ricorso presentato da un operatore di scommesse di Malta che aveva subito un drastico calo di utenti italiani dopo l'applicazione dei filtri.

La decisione dei magistrati romani, riportata da ICTLex che offre anche il pdf con l'intero dispositivo, afferma che impedire agli utenti l'accesso ai siti è illegittimo e che quindi i Monopoli dovranno provvedere alla rimozione dei blocchi. Non è applicabile - spiegano i magistrati - il dispositivo previsto dalla Finanziaria contro i servizi gestiti legittimamente ed interamente in un altro paese comunitario. Sebbene la decisione romana valga in diritto solo per l'operatore maltese, rappresenta ora uno strumento in più nelle mani dei molti operatori internazionali che hanno protestato in tutte le sedi contro i filtri italiani.

Va detto che contro il blocco dei siti web si sono mossi nelle scorse settimane i provider di Assoprovider , che hanno fatto ricorso al TAR del Lazio. "Il Provvedimento - ha dichiarato l'avvocato Fulvio Sarzana di S.Ippolito, incaricato dai provider per questo procedimento - ha di fatto determinato un blocco degli accessi a vari siti internet, e non solo a quelli incriminati, in virtù dell'utilizzo da parte dei provider del cosiddetto blocco degli indirizzi ip". "Tutto ciò - ha specificato Sarzana nei giorni scorsi a Punto Informatico - in quanto l'Amministrazione dei Monopoli non ha indicato quali debbano essere le misure tecniche e quale obiettivo debbano realmente avere le misure tecnologiche atte a prevenire la navigazione sui siti incriminati".

Come se non bastasse, il provvedimento viene giustificato con una finalità di "ordine pubblico" per tutelare gli utenti dall'accesso a siti considerati "non sicuri" per la salute dell'utente. "Non vi è chi non veda come tale finalità - spiega Sarzana a Punto Informatico - sia del tutto strumentale poiché gli utenti della rete, che non siano minori - che hanno particolari esigenze di tutela - hanno la piena consapevolezza di ciò che accade in rete e possono decidere in piena libertà su quali siti recarsi e cosa fare del proprio tempo libero".

Difficile dire cosa deciderà il TAR del Lazio, evidentemente, ma c'è chi ritiene probabile che la decisione del Tribunale civile di Roma possa pesare a favore delle argomentazioni dei provider. Non si può escludere, peraltro, che sulle scelte del TAR andranno ad influire le molte prese di posizione di osservatori e commentatori sul provvedimento dei Monopoli, considerato claudicante persino sul piano tecnico dai massimi esperti della rete italiana.

Per chiarire nei dettagli cosa è successo e quali siano le conseguenze del provvedimento, ecco di seguito il commento dell'avvocato Andrea Monti , esperto di diritto e digitale di ICTLex .net

Cade a pezzi la censura dei Monopoli
Clamorosa decisione quella del Tribunale civile di Roma che, di fatto, sconfessa l'operazione voluta dai Monopoli dello Stato e avallata dall'ultima Finanziaria con cui si sono imposti filtri di Stato , una operazione che sequestrando il traffico Internet degli italiani, tenta di impedire loro di accedere a siti internazionali dedicati al gioco d'azzardo online.

Il Tribunale ha concluso così l'esame del ricorso presentato da un operatore di scommesse di Malta che aveva subito un drastico calo di utenti italiani dopo l'applicazione dei filtri.

La decisione dei magistrati romani, riportata da ICTLex che offre anche il pdf con l'intero dispositivo, afferma che impedire agli utenti l'accesso ai siti è illegittimo e che quindi i Monopoli dovranno provvedere alla rimozione dei blocchi. Non è applicabile - spiegano i magistrati - il dispositivo previsto dalla Finanziaria contro i servizi gestiti legittimamente ed interamente in un altro paese comunitario. Sebbene la decisione romana valga in diritto solo per l'operatore maltese, rappresenta ora uno strumento in più nelle mani dei molti operatori internazionali che hanno protestato in tutte le sedi contro i filtri italiani.

Va detto che contro il blocco dei siti web si sono mossi nelle scorse settimane i provider di Assoprovider , che hanno fatto ricorso al TAR del Lazio. "Il Provvedimento - ha dichiarato l'avvocato Fulvio Sarzana di S.Ippolito, incaricato dai provider per questo procedimento - ha di fatto determinato un blocco degli accessi a vari siti internet, e non solo a quelli incriminati, in virtù dell'utilizzo da parte dei provider del cosiddetto blocco degli indirizzi ip". "Tutto ciò - ha specificato Sarzana nei giorni scorsi a Punto Informatico - in quanto l'Amministrazione dei Monopoli non ha indicato quali debbano essere le misure tecniche e quale obiettivo debbano realmente avere le misure tecnologiche atte a prevenire la navigazione sui siti incriminati".

Come se non bastasse, il provvedimento viene giustificato con una finalità di "ordine pubblico" per tutelare gli utenti dall'accesso a siti considerati "non sicuri" per la salute dell'utente. "Non vi è chi non veda come tale finalità - spiega Sarzana a Punto Informatico - sia del tutto strumentale poiché gli utenti della rete, che non siano minori - che hanno particolari esigenze di tutela - hanno la piena consapevolezza di ciò che accade in rete e possono decidere in piena libertà su quali siti recarsi e cosa fare del proprio tempo libero".

Difficile dire cosa deciderà il TAR del Lazio, evidentemente, ma c'è chi ritiene probabile che la decisione del Tribunale civile di Roma possa pesare a favore delle argomentazioni dei provider. Non si può escludere, peraltro, che sulle scelte del TAR andranno ad influire le molte prese di posizione di osservatori e commentatori sul provvedimento dei Monopoli, considerato claudicante persino sul piano tecnico dai massimi esperti della rete italiana.

Per chiarire nei dettagli cosa è successo e quali siano le conseguenze del provvedimento, ecco di seguito il commento dell'avvocato Andrea Monti , esperto di diritto e digitale di ICTLex .

Antefatto:
Da tempo l'amministrazione finanziaria dello Stato - in particolare l'Azienda Autonoma Monopoli di Stato - ha ingaggiato una lotta senza quartiere contro gli internet point italiani nei quali gli avventori si collegavano ai siti - localizzati in altri paesi anche dell'Unione Europea - gestiti da provider di scommesse legalmente autorizzati. Dunque, centinaia di posti pubblici per l'accesso alla rete, in Italia, sono stati chiusi dalla Guardia di finanza con l'accusa di favorire la proliferazione di "scommesse clandestine".

In realtà - come hanno poi affermato numerosissimi tribunali penali italiani - se l'operatore di scommesse è legalmente autorizzato nel proprio paese appartenente alla UE, gli internet point e gli avventori non stanno violando alcuna legge. Anche perché in un dato paese europeo non può essere vietata la prestazione di servizi che sono leciti in un altro paese dell'Unione.

Per aggirare le numerose sentenze di questo tipo, la Corte di cassazione ha stabilito nel 2003 che il divieto di giocare con operatori non autorizzati in Italia era una questione di ordine pubblico interno e che, quindi, prevaleva sulle decisioni comunitarie. Morale: vietato giocare via internet.
Anche in questo caso, però, molti giudici di merito hanno manifestato il loro dissenso con la Cassazione e hanno continuato a emanare decisioni che, sostanzialmente, disapplicavano la legge italiana a favore di quella comunitaria.

Fatto:
Ignorando, o facendo finta di ignorare, gli orientamenti della giurisprudenza, nella continua lotta contro gli operatori di scommesse che esercitano legalmente la propria attività in un altro paese, lo Stato italiano ha approvato, nella scorsa finanziaria, l'art.1 comma 535 (sì, 535, non è un errore di stampa) che attribuiva ai Monopoli il potere di predisporre una blacklist di siti che i provider erano (e sono) obbligati ad attivare per impedire che gli utenti italiani si collegassero ai siti "incriminati". Chi non obbedisce si "becca" centinaia di migliaia di Euro di sanzioni e un accertamento della Guardia di finanza.

Questa norma è palesemente illegittima, come denunciò ALCEI in un comunicato del 28 febbraio 2006 ma nessuno prese sul serio quelle considerazioni, almeno fino a oggi.

Lo scorso 10 aprile 2006 il tribunale di Roma - sezione II civile, ha infatti emanato un provvedimento con il quale ha ingiunto ai Monopoli di Stato di rimuovere l'indirizzo di un operatore di scommesse maltese dalla blacklist sui DNS che ogni provider è obbligato ad adottare per via delle note disposizioni.

Volendo sintetizzare il ragionamento del giudice, si potrebbe dire che:
1 - il potere dello Stato italiano non si estende fino agli altri paesi (in altri termini: non si comanda a casa altrui),
2 - gli operatori di scommesse via internet non hanno referenti in Italia e quindi non operano sul territorio italiano,
3 - non si applica, di conseguenza, la normativa nazionale, quindi i Monopoli devono rimuovere l'indirizzo dell'operatore di scommesse che ha vinto il ricorso d'urgenza.

Curiosamente, mentre agli oscuramenti dei siti è stata data grande visibilità sui mezzi di informazione, la notizia della decisione del tribunale di Roma è passata sotto silenzio. Eppure si tratta di un fatto di straordinaria importanza, visto che rappresenta l'ennesimo colpo assestato dalla giurisprudenza a un sistema di leggi antieuropee e pericolose per le libertà civili.

Per completezza va detto che la decisione romana vale solo per il ricorrente e quindi i filtri e la blacklist continuano a esistere, ma intanto un principio è stato sancito e altri operatori potrebbero avere buone opportunità nel chiedere di essere cancellati dalla "lista di proscrizione" appellandosi alla recente decisione.

Per di più, il 10 maggio prossimo dovrebbero discutersi al TAR Lazio i ricorsi presentati da altri operatori, ma questa volta contro la legge in quanto tale e non contro le sue applicazioni. Il che potrebbe scrivere la parola "fine" sui tentativi dello Stato italiano di tenere per sé la "torta" delle scommesse online.

(4/05/2023) Tratto da Punto Informatico.

 

Siti Oscurati, RGA: "Abolire l'intero decreto"

Clive Hawkwood, presidente della Remote Gambling Association, commenta le ragioni del ricorso al TAR del Lazio.
"Riteniamo poco efficaci i ricorsi da parte delle singole società per ottenere la riapertura del proprio sito. Ciò a cui puntiamo con la nostra azione legale è l'annullamento dell'intero decreto sull'oscuramento dei siti". Hawkswood sottolinea, una volta ancora, quanto la situazione italiana costituisca una "palese violazione delle leggi europee" e si dice piuttosto ottimista sull'esito dell'azione, per quanto preferisca conservare prudenza: "non si può mai sapere ciò che accade nelle corti di giustizia".

(09/05/06) Tratto da L'Automatico

 

Blocco dei siti, arriva l'Ufficiale Giudiziario

Il bookmaker maltese a cui il Tribunale civile di Roma ha dato ragione non riesce a smuovere i Monopoli di Stato e il suo sito rimane bloccato. Ieri ha quindi inviato ai Monopoli l'Ufficiale Giudiziario.Nelle prossime ore il sito www.astrabet.com dovrebbe tornare ad essere visibile agli utenti italiani, al termine di una vicenda che ha del paradossale e che spinge ancora una volta alla ribalta la sconcertante vicenda del sequestro del traffico Internet degli italiani operato dall'AAMS , ossia i Monopoli di Stato.

www.Astrabet.com è infatti il sito di Astrabet Bookmaker, la cui URL è inclusa nell'elenco dei siti oscurati pubblicato dai Monopoli di Stato, un elenco che come noto comprende più di 500 spazi web ma dal quale - spiega il Bookmaker - avrebbe già dovuto essere cancellato . Come sanno i lettori di Punto Informatico, il Tribunale civile di Roma ha dichiarato inammissibile la censura del sito Astrabet ordinando, ormai già da settimane, il ripristino della situazione precedente alla censura .

Ma chi oggi cercasse su Google "Astrabet Bookmaker" e cliccasse sul link fornito dal motore di ricerca si troverebbe dinanzi all'ormai celebre annuncio dei Monopoli, dall'emblematico titolo Sito non raggiungibile , un disclaimer che in sostanza spiega all'utente italiano perché gli è fatto divieto di visitare certe pagine web. Motivi che, come noto, sono legati al commercio di licenze specifiche per operare anche sul mercato italiano richieste dai Monopoli di Stato, licenze messe all'indice dall' intero settore del gambling e oggi al centro di preoccupate analisi in sede europea.In forza dell'ordinanza del Tribunale romano il bookmaker di origine maltese ha ottenuto l'intervento di un Ufficiale Giudiziario - si legge in una nota - "per l'esecuzione forzata del provvedimento per il ripristino del sito www.astrabet.com". Una misura di questo tipo, che richiede l'intervento del funzionario pubblico, si rende necessaria quando la parte a cui un magistrato ha chiesto di agire in un determinato modo con un ordine esecutivo si rifiuta di farlo o non procede nei tempi stabiliti.

Stando ad una nota rilasciata dall'azienda, ieri l'Ufficiale Giudiziario ha avuto accesso alla sede dei Monopoli alla presenza di un funzionario della Direzione Generale che avrebbe però chiesto tempo in quanto - si legge nella nota - "non è in grado di operare in modo immediato e diretto sulla Rete". Da qui la decisione di dare un ultimatum ai Monopoli di Stato : entro 24 ore dovranno ristabilire il pieno accesso al sito maltese da parte degli utenti italiani. In caso contrario partiranno denunce penali e richieste danni.

L'azienda ha approfittato della situazione clamorosa per criticare aspramente l'operato di AAMS. A suo dire, infatti, "l'atteggiamento di AAMS, e quindi l'inottemperanza del provvedimento, che presumibilmente doveva essere una strategia per non fare divulgare una notizia "scomoda", sta sortendo l'esatto effetto contrario". Oggi, spiegano a PI i bookmaker maltesi, "ogni giornale europeo rivolto al betting, sta scrivendo pagine e pagine evidenziando quanto l'amministrazione dei Monopoli in Italia agisca sempre di propria iniziativa, disobbedendo nella fattispecie ad un ordine immediato della Magistratura italiana".

"Riteniamo - sottolinea poi l'azienda - che con l'intervento da parte di un Ufficiale Giudiziario per l'esecuzione di un provvedimento "chiarissimo", che non lasciava spazio a nessuna interpretazione, si sia davvero "toccato il fondo"." "È infatti inspiegabile - continua Astrabet - che, a distanza di oltre trenta giorni dall'emissione di un ordine giudiziale immediatamente eseguibile, non sia stato possibile ricevere risposte di nessun tipo da parte dell'Amministrazione Italiana, quando la stessa, in data 23 febbraio 2006, aveva comunicato di affidarsi, con serena fiducia, alle valutazioni della Magistratura".

Nell'attesa che l'accesso a quel sito venga ristabilito, chi è impaziente potrà comunque recarvisi semplicemente togliendo il www. dalla URL ufficiale, un piccolo espediente che consente di accedere a moltissimi dei siti "bloccati" dalle autorità italiane. Che la censura effettuata sia peraltro più una presa di posizione che un dato di fatto lo aveva già spiegato ISOC Italia , tra i primi e più autorevoli organismi di esperti di cose della rete a bocciare senza riserve e da ogni punto di vista l'operazione di censura.

(12/05/2023) Tratto da Punto Informatico.

Scommesse, Betandwin cambierà nome in BWin

Molto famoso, però troppo lungo ed elaborato: il bookmaker austriaco BetAndWin ha deciso di cambiare nome al suo famoso portale di scommesse online.
Se l'assemblea degli azionisti del 13 luglio darà parere positivo, il portale di betting cambierà nome in Bwin (www.bwin.com), e la parola "bet", che alcune ricerche di mercato condotte dall'impresa avevano bollato come "negativa", sparirà definitivamente. Anche la maglietta dei giocatori del Milan, quindi, l'anno prossimo, con tutta probabilità riporterà la nuova scritta Bwin.

(26/06/06) Tratto da L'Automatico

 

USA, Camera approva legge contro le scommesse online

La proposta è stata approvata per 317 voti contro 93 ma deve adesso essere esaminata dal Senato dove non ha molti sostenitori. La Camera degli Stati Uniti ha approvato una proposta di legge che impedisce l'utilizzo di carte di credito per le scommesse sui siti Internet. Una misura che punta a stroncare il gioco d'azzardo online, che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita vertiginosa. Il progetto passa ora al Senato, dove però sono scarse le possibilità di un'approvazione.

(12/07/06) Tratto da Il Corriere della Sera

 

Il Gioco d'Azzardo online tornerà legale dal prossimo anno

Dall'anno prossimo, come in Gran Bretagna, giocare d'azzardo online non sarà più illegale. Gli entusiasti parlano di "britannizzazione delle scommesse", volendo far intendere che l'Italia dei giochi si è messa sulla scia dei maestri anglosassoni.
I più scettici dicono che si tratta di una "liberalizzazione alle vongole", nel senso che lo Stato fa sì un passo indietro, ma non si limita a dettare le regole generali e a riscuotere le tasse come in Gran Bretagna, lasciando poi che scommettitori e gestori se la vedano tra loro.

A prescindere dai giudizi, dal 1° gennaio 2007 l'organizzazione dei giochi e soprattutto delle scommesse in Italia subirà uno scossone.
Le novità introdotte dal tandem Bersani-Visco con il "decreto sulle liberalizzazioni" sono rilevanti, per almeno tre motivi.
Primo: gli scommettitori potranno puntare l'uno contro l'altro su un determinato evento avvalendosi dell'interconnessione di un gestore di piattaforme telematiche.
Secondo: si potrà giocare via internet a poker, black jack, e puntare nei casinò online. Terzo: verrà ampliata la rete delle agenzie di scommesse dagli attuali 770 punti ad almeno 7 mila.

Vediamo in dettaglio partendo dalle scommesse testa a testa.
Finora questo tipo di puntate era illegale in Italia, ma siccome per gli appassionati si tratta di "una sfida personale particolarmente attrattiva", come è scritto nella relazione che accompagna il provvedimento del governo, il risultato prevedibile è che gli italiani si rivolgevano in gran numero all'offerta estera organizzata via internet dalle multinazionali del settore, soprattutto di origine anglosassone: da Ladbrokes a Betfair, da William Hill a Stanley.

Tra pochi mesi si potrà fare anche in Italia su eventi non "certificati" dai Monopoli di Stato. Si potrà scommettere l'uno contro l'altro su eventi diversi, anche i più eccentrici e stravaganti, scelti autonomamente dai giocatori.
Circostanza che riduce la scommessa a fatto privato con solo l'intervento regolatore di un banco e fa parlare, appunto, di "britannizzazione" del gioco.

Anche la possibilità di giocare via internet a poker e ai casinò virtuali rientra in questa logica e risponde inoltre all'ingiunzione dell'Unione Europea contro la decisione italiana, inserita nella Finanziaria 2006, di oscurare i siti stranieri considerati illegali che proponevano questo tipo di attrazioni.

Infine, l'allargamento dei negozi dedicati ai giochi. Almeno nelle intenzioni anche questa scelta si inserisce nel solco se non proprio di una liberalizzazione quantomeno di un ampliamento della concorrenza.
I nuovi locali verranno affidati sulla base di una o più aste competitive e, per non danneggiare la rete esistente, sono fissati limiti per l'installazione, per esempio da 400 metri a 1,6 chilometri di distanza tra un negozio e l'altro in base alle dimensioni del comune.

I tecnici governativi sono convinti che con queste misure il gettito delle scommesse salirà di 262 milioni nel 2007 e di 281 l'anno successivo (nel 2005 è stato 1,4 miliardi).
Le multinazionali del gioco sono entusiaste del nuovo corso: "È un passo nella direzione da noi auspicata, porterà vantaggi ai consumatori, garantirà un'offerta più ampia e più concorrenza. Speriamo vengano introdotti cambiamenti anche sul livello delle tasse" dichiara Massimiliano Bancora, rappresentante in Italia della Betfair.

Assai meno infervorato Maurizio Ughi, amministratore dello Snai, gruppo italiano titolare di 250 punti scommesse: "Vengono accolte in larga parte le richieste degli stranieri, la concorrenza si farà più dura".

(08/08/06) Tratto da Panorama

 

Scommesse Online: Licenza revocata a BWin in Germania ad inizio campionato

E' stato confermata da Juergen Staupe, il Segretario di Stato della Sassonia, che la licenza per operare nel settore delle scommesse di Bwin (BetAndWin) è stata revocata. Il bookmaker austriaco, operante su territorio tedesco dal 1990, minaccia ora di intentare una causa per 500 milioni di euro. I danni in borsa per la società, evidenziati dai maggiori quotidiani economici internazionali, sono stati ingenti, per non parlare dell'oscuramento del sito che ha fatto perdere a Bwin la raccolta di scommesse sugli incontri della Bundesliga partita giovedì scorso con l'anticipo Bayer Monaco-Borussia Dortmund.

(17/08/06) Tratto da L'Automatico

 

Negli USA presto al bando le scommesse online

Un proibizionismo virtuale, destinato a fallire come quello degli anni Venti contro l'alcool. Il Presidente George W. Bush si appresta questa settimana a promulgare la legge che mette al bando le scommesse via Web negli Stati Uniti, ma gli esperti del settore assicurano che il provvedimento fallirà miseramente. La rete è piena di "smagliature", e su quest'imperfezione tecnologica si basano le convinzioni dei detrattori della legge. Mettere dei paletti a Internet è impresa che ha dell'impossibile: ciò che connota il Web è proprio la sua mancanza di frontiere. E gli statunitensi navigano, con la possibilità di approdare in siti che hanno base in paradisi fiscali, come Antigua e Costa Rica: se ne contano oltre 2.000 dedicati al gioco. Difficile, se non impossibile, controllarli tutti. Intanto, le associazioni dei giocatori sono sul piede di guerra. Bisogna considerare, infatti, che il mercato delle scommesse su Internet muove un giro d'affari stimabile intorno ai 12 miliardi di dollari e di questi l'80% provengono proprio da giocatori a stelle e strisce.

La disposizione studiata dal Congresso degli Stati Uniti contro il gioco su Internet è inserita in un contesto più grande che riguarda la normativa sulla sicurezza nazionale, ma la querelle investe proprio l'aspetto proibitivo della legge. I critici asseriscono che un mercato così remunerativo potrebbe giovare allo stesso governo degli Stati Uniti attraverso un inasprimento della tassazione, con entrate da capogiro. I dati di previsione corroborano questa tesi, visto che le stime per il 2010 dicono che il settore è destinato a generare entrate per 24 miliardi di dollari.

E c'è chi spera in un cambio di maggioranza nella composizione dei membri del Congresso degli Stati Uniti. La legge che proibisce le scommesse via Internet è di stampo repubblicano e molti pensano che sia stata fatta per accontentare quella parte di elettorato religioso che vede le scommesse come il fumo negli occhi. Se fossero i democratici a prevalere - è questa la speranza dei giocatori - questi considererebbero il settore giochi come una grande risorsa per le politiche fiscali, aumentando le tasse sul comparto.

D'altronde la legge statunitense, cosi com'è stata studiata, si presta ad essere aggirata facilmente: le banche saranno considerate responsabili se un loro cliente invierà dei soldi ai siti dei bookmaker e gli statunitensi non potranno usare le loro carte di credito per scommettere su Internet. Ma nulla vieta loro di inviare denaro ad una banca off-shore, che in seguito effettuerà il versamento al sito di gioco. Come dire, fatta la legge trovato l'inganno.


(11/10/06) Tratto da La Stampa

 

Oscuramento dei siti di casinò online: l'Italia nel mirino della UE

La Commissione Europea avvia una procedura di infrazione contro l'Italia per aver impedito agli utenti di accedere ai siti di scommesse stranieri. Il Belpaese rischia il deferimento alla Corte di Giustizia europea. No, non passa sotto silenzio l'operazione con cui lo scorso Giugno AAMS, su mandato della legge finanziaria, hanno imposto filtri DNS per impedire agli italiani l'accesso a più di 600 siti di scommesse sportive e casino' online.

L'operazione, considerata necessaria per impedire ai gestori di quei siti, bookmaker e società di scommmesse, di incamerare denari senza autorizzazione dai Monopoli di Stato, è ora al centro di una procedura di infrazione decisa dalla Commissione Europea contro il nostro Paese e, per motivi analoghi, contro Francia e Austria.

Entro i prossimi due mesi il Governo dovrà inviare a Bruxelles nuove e più dettagliate motivazioni per l'attivazione dei filtri: qualora le autorità comunitarie ritengano non sufficienti i motivi di un comportamento di questo tipo, il tutto finirebbe in mano alla Corte di Giustizia Europea.

Come sottolinea "Il Velino" in ballo c'è un principio fondamentale: nell'Unione è legittimo che un paese impedisca ad un operatore di raccogliere scommesse tra i propri cittadini se con questa operazione intende prevenire il gioco d'azzardo. Ma non lo è se quello stesso paese stimola ed incoraggia le scommesse a sua volta. In questo caso è di tutta evidenza, sebbene naturalmente la Commissione non la mette in questi termini, che il tentativo dei Monopoli, avallato e richiesto dalla normativa, è stato quello di blindare le scommesse degli italiani, al fine da poter trattenere grazie al monopolio del settore un quantum su ogni singola attività operativa nel nostro paese.

Nella lettera in cui la Commissione comunica l'avvio della procedura di infrazione, peraltro, si parla di una "sproporzione di queste misure rispetto all'espansione del mercato delle scommesse sportive, che appare riservato agli operatori nazionali". Una questione su cui hanno lungamente, e vanamente, insistito le decine di operatori "tagliati fuori" dal nostro mercato.

Nella stessa missiva, peraltro, l'Esecutivo comunitario fa presente che non intende in alcun modo deligittimare le operazioni tese a "proteggere l'ordine sociale e i consumatori contro puntate eccessive e il rischio di dipendenza".

Quello che non è invece compreso nella missiva e non sembra in discussione a Bruxelles, o a Roma, è invece il diritto di libera navigazione in Internet che gli esperti della Rete, come Società Internet, hanno tentato di far valere proprio in occasione dell'oscuramento dei siti.


(13/10/06) Tratto da Punto Informatico

 

Casinò, Las Vegas battuta da Macao

L'ex colonia portoghese in Cina supera per la prima volta il giro d'affari della città USA di oltre 20 milioni di dollari. Storia di una "colonizzazione" nel nome di Sheldon Adelson. Chi ha puntato su Macao, uno dei lati del triangolo cinese che collega Canton a Hong Kong, ha vinto. L'ex colonia portoghese, a sud della Cina, grazie ai mega-investimenti americani in alberghi e casinò, è diventata in poco tempo la capitale mondiale del gioco d'azzardo, superando perfino Las Vegas. Lo rivelano le stime della società di consulenza 'Globalysis', sede nel Nevada, secondo le quali il fatturato di Las Vegas si aggirerà a fine anno intorno ai 6,6 miliardi di dollari e sarà superato di circa 20 milioni di dollari dalle entrate complessive di Macao, la penisola che nel 1999, dopo 442 anni di dominio portoghese, è diventata una regione autonoma cinese.

Da sempre Macao è considerata la capitale asiatica del gioco d'azzardo ma, grazie a Pechino e al boom del 'made' in Cina, ha saputo realizzare il salto di qualità, nel nome della globalizzazione. La svolta nel 2001, quando le autorità cinesi, fiutando l'affare, decisero di togliere il monopolio del gioco a Stanley Ho, il tycoon locale che lo deteneva da 40 anni, concedendo così agli investitori esteri permessi e licenze per costruire mastodontici casinò, stile Las Vagas. Il risultato? Una pioggia di soldi, oltre 25 miliardi di investimenti provenienti soprattutto dagli Usa, e una marea di turisti-giocatori, da tutta la Cina (18 milioni solo nel 2005), che hanno messo il turbo alla sonnolenta economia di Macao.

Qui si beve tè e si impazzisce per il baccarat (meno per le slot machines come a Las Vegas). E poi i cinesi restano seduti fin quando non hanno speso fino all'ultimo gettone, ignorando quasi del tutto gli spettacoli di varietà infarciti di pailettes che pure sono stati esportati qui dall'America. Senza considerare che nelle sale 'Vip', la puntata minima è di 1.500 euro, e il gioco è talmente serio che l'atmosfera diventa quasi truce.

A fare da apripista è stato Sheldon Adelson, l'undicesimo uomo più ricco d'America accreditato di un patrimonio di oltre 10 miliardi di dollari, che ha a Las Vegas il cuore del suo impero e che fu il primo ad intuire, battendo sul tempo il rivale Steve Wynn, che Macao poteva diventare la 'Las Vegas dell'Asia'.

Adelson ha cominciato con il 'Sands Macao', un casinò costato 240 milioni di dollari, che in sei mesi gli ha già consentito di recuperare i soldi spesi. Poi la scelta dio fare le cose in grande, con un progetto da 10 miliardi di dollari, che prevede la costruzione di 20 grandi alberghi-casinò di 3 mila stanze l'uno su una fascia di terra di 60 ettari tirata fuori dall'acqua e ribattezzata 'Striscia di Cotai', che riprodurrà Venezia.

Eppure, nonostante i suoi successi, a 72 anni il miliardario americano, figlio di un tassista immigrato dalla Lituania e di un'operaia tessile ucraina, soffre ancora di una sorta di "complesso dell'outsider ": per tutta la vita si è sentito sbeffeggiato dai suoi avversari (molti dei quali hanno poi finito col seguirne le orme). "Ogni volta che sono entrato in un nuovo settore, sono stato ridicolizzato,è stato così per tutta la mia vita" ha raccontato recentemente alla rivista "Forbes". Un complesso che affonda le sue radici nell'infanzia difficile a Dorchester, in Massachusetts, dove "tutti i ragazzi irlandesi di South Boston erano abituati i picchiare noi ragazzi ebrei".

Ma Adelson ha saputo trasformare le ombre della sua memoria in una straordinaria miniera d'oro. Il "developer" è uno che ringhia e morde. Preferibilmente puntando ai i polpacci di Steve Wynn, l'altro "re di Las Vegas". Wynn è molto meno ricco di Adelson (circa due miliardi di dollari di patrimonio personale). Eppure tra i due contendenti è sempre Wynn a godere della migliore stampa. Dicono perchè è alto, fotogenico e ha molto più "charme" del suo avversario. Adelson sospetta addirittura di essere discriminato perché non ha una laurea, a differenza di Wynn, che ha frequentato la University of Pennsylvania.

Nonostante tutta questa ostilità, anni fa Adelson propose a Wynn di andare insieme alla conquista della Cina. La risposta, racconta, fu secca, inequivocabile: "Questa è l'idea più stupida che abbia mai sentito". Naturalmente Wynn nega che le cose siano andate in questo modo e spiega che Adelson non riesce ad essere sereno perché ha sofferto per tutta la sua vita di complessi d'inferiorità.

Ma l'avventura che ha ringiovanito Adelson, a dispetto di una grave infiammazione dei nervi che lo costringe da quasi quattro anni a girare con le stampelle o su una sedia a rotelle, è stata proprio la "conquista della Cina" con Macao quando il governo di Pechino decise di non chiudere i casinò, ma di rompere il monopolio vecchio di 42 anni del superboss Stanley Ho e di ripulire la città dalla criminalità mafiosa. Da qui l'apertura ad altri gruppi stranieri a caccia di concessioni per le nuove case da gioco.

Anche Wynn ha vinto una licenza, ma ha differenza del 'nemico' ha preferito attendere prima di sfruttarla temendo che l'investimento non fosse redditizio. Un calcolo naturalmente sbagliato e per il quale forse non erano neppure necessarie particolari indagini di mercato. Bastava rifarsi all'assunto secondo cui i cinesi sono "scommettitori nati". E lo dimostrano le cifre: nonostante i redditi dei cinesi siano molto più bassi di quelli degli americani, l'anno scorso Macao ha raggiunto e superato Las Vegas in termini di incassi da gioco d'azzardo (5,4 miliardi di dollari contro 5,3).

E come se non bastasse in questi anni ha contato anche la mobilità dei giocatori, soprattutto quelli provenienti da Hong Kong o dal Guangdong (provincia industriale con 100 milioni di abitanti, a nord dell'ex colonia portoghese), in genere vanno e vengono in giornata.

Adelson continua a fare la spola tra le due sponde del Pacifico sul suo Boeing 767 e non si cura delle critiche: è sicuro di aver fatto un grande affare (anche perché le catene alberghiere coinvolte faranno gestire a lui i loro nuovi casinò) e si sente ringiovanito proprio perché ha affrontato, quando è ormai in età avanzata, la sfida più grossa e affascinante della sua vita. Non una favola ma un altro capitolo (stavolta strambo) della globalizzazione.. Salvo che in quella terra giocarenon è considerato un peccato, ma una sfida al proprio destino.

La Deutsche Bank, in un recente rapporto, aveva stabilito che il giro di affari di Macao sarebbe stato superiore a quello di Las Vegas. Previsione naturalmente rispettata.

(25/10/06) Tratto da La Repubblica

 

 

Gioco d'azzardo a distanza, una malattia redditizia

Roma - Sono sempre più coloro che, facendo appello all'umana fede nella fortuna, lucrano sul gioco d'azzardo a distanza: ubiquo, anonimo, senza soldi che frusciano tra le mani. Nel solo Regno Unito il mercato delle scommesse online è raddoppiato, dal 2001 a oggi. I dati emersi da una ricerca commissionata da Morse rivelano che l'online gambling è un abitudine diffusa anche presso i luoghi di lavoro: il 30 per cento degli impiegati del Regno Unito non disdegna una puntatina presso siti che vendono l'illusione di poter cambiare vita. Un'abitudine che costa loro l'undici per cento dello stipendio settimanale, e che consegna alle aziende un dipendente meno produttivo.

La situazione in UK riflette una tendenza in atto anche in Italia. Sono di questi giorni cifre interessanti: dei 2281 milioni di euro, valore complessivo del mercato del gioco italiano nel 2006, il 40 per cento è rappresentato dagli introiti che provengono dal gioco d'azzardo online. Entrambi questi fattori sono in netta crescita: il mercato globale del gioco è cresciuto di oltre il 50 per cento rispetto al 2005, momento in cui la fetta di entrate proveniente dall'online ne rappresentava il 20 per cento.

Non è solo Internet a fornire un'occasione per lucrare sui sogni. Risale a pochi giorni fa la pubblicazione di un report di Juniper Research nel quale si prevede che nel 2011 il mercato delle scommesse a mezzo telefonia mobile raggiungerà un valore di 16 miliardi di dollari, un incremento spaventoso, rispetto agli 1,5 miliardi scarsi dello scorso anno.

Preoccupati da queste cifre, i medici della British Medical Association (BMA) lanciano un allarme. Se il gioco d'azzardo tradizionale crea dipendenza, avvertono i medici nel report Gambling addiction and its
treatment within the NHS, il gambling a distanza, quello online, via telefonia mobile e via tv interattiva, avvince appassionati e giocatori occasionali in modo ancor più subdolo.

Casinò e bookmaker a distanza sono disponibili 24 ore su 24, assicurano l'anonimato, e lavorano con l'impalpabile denaro elettronico, la cui percezione da parte dei giocatori è più "morbida". Questi elementi favorirebbero un'assuefazione rapida e difficilmente sradicabile. Un'assuefazione spronata anche dai meccanismi che prevedono la gratuità per le prime puntate e garantiscono inizialmente risultati sorprendentemente favorevoli.

Il report è corredato dalla proposta di aiutare coloro che dipendono dal gioco d'azzardo a liberarsi del problema, affidandoli alle cure del sistema sanitario nazionale, un programma che dovrebbe essere finanziato con almeno 15 milioni di euro, provenienti dalle casse dell'industria inglese del gioco.

L'Italia ha fin qui scelto un approccio differente, che non tiene in minimo conto il pericolo della dipendenza dal gioco d'azzardo online. Anzi, il Belpaese sfida le direttive che impongono la libera prestazione dei servizi all'interno dell'Unione Europea. Con il nobile intento di garantire chi gioca, da due Finanziarie a questa parte l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato viene autorizzata a chiedere l'oscuramento di un numero crescente di siti. Questa politica incoraggia invece l'uso dei bookmaker "in regola" ed è dovuta al fatto che questi ultimi, e con loro anche chi non riesce a "sganciarsi" dal gambling su Internet, garantiscono all'Erario cospicue entrate.

Gaia Bottà

(17/01/07) Tratto da Punto Informatico

 

Bari, un internet point sotto sequestro

Roma - La guerra a tutto campo contro le scommesse illegali online ha portato al sequestro di un internet point di Bitritto, nei pressi di Bari. A quanto pare, tra i servizi offerti ai clienti del netcafé c'era anche la possibilità di scommettere sulle chart di un operatore di Liverpool. La Guardia di Finanza ha denunciato sia il titolare dell'internet point che un cliente che si è appunto servito del sistema di scommesse. Secondo la ricostruzione degli inquirenti era infatti il gestore del netcafé a pagare direttamente agli avventori eventuali vincite sulle scommesse proposte dall'operatore britannico. Le Fiamme Gialle, che hanno provveduto anche al sequestro dei computer messi a disposizione nei locali del negozio, stanno ora esaminando i dati per comprendere l'ammontare complessivo delle scommesse, avvenute al di fuori di qualsiasi autorizzazione e dunque "in nero". Se in passato diversi internet point sono finiti nei guai per violazione delle leggi anti-terrorismo o per pirateria, questa è una delle prime occasioni in cui si procede a sequestro per scommesse illegali. Un caso precedente era stato raccontato da Punto Informatico due anni fa.

(14/02/07) Tratto da Punto Informatico 

 

Scommesse illegali online, nuova operazione a Pescara

Pescara - Eurobet.com ora risulta irraggiungibile, ma fino a ieri era il sito al quale facevano riferimento tutte le persone coinvolte in una organizzazione criminale che raccoglieva scommesse clandestine che da Pescara e provincia venivano immesse via Internet, arrivando a generare un traffico da 50-60mila euro al mese. Su questo giro illecito è piombata ieri la Polizia che ha posto fine a quello che si ritiene essere la più imponente iniziativa criminale di questo genere scoperta in Italia. A gestire i contatti con il sito inglese (qui nella cache di Google) secondo gli inquirenti è stato un internet point italiano, di Montesilvano, che avrebbe svolto anche un'attività di diffusione del gioco illegale sul territorio grazie ad una rete di bar, netpoint e circoli che hanno aderito al network illegale. A queste attività commerciali, ha spiegato ieri il comandante della Squadra mobile Nicola Zupo, "era stato assegnato il software e l'hardware necessario per la raccolta delle scommesse, con tanto di password grazie alla quale si accedeva ad un proprio nick e si poteva cominciare a scommettere". Account di gioco gestiti in locale dai diversi esercizi ma tutti facenti capo ad Eurobet, spiegano gli inquirenti, in cui i denari puntati dagli scommettitori venivano fatti girare su conti correnti bancari gestiti via Internet. E da lì, con i computer di un tabaccaio di Pescara, quei soldi venivano poi girati ad Eurobet. Gli account, ha spiegato il comandante Zupo, consentivano di offrire ai singoli clienti dei sub-account con i quali questi potevano giocare da casa scommettendo su qualsiasi cosa, dalle partite di calcio a pressoché qualsiasi altro evento sportivo di rilievo. La suddivisione dei profitti illeciti, hanno spiegato gli uomini della Squadra mobile, era a cascata. Il 65 per cento di quanto entrava andava ai gestori e ideatori del network clandestino, il 15 per cento veniva consegnato a chi riusciva a procacciare nuove "agenzie di scommesse" illegali sul territorio e a queste, invece, era garantito un introito pari al 20 per cento del totale. Il blitz effettuato ieri mattina dalla Squadra mobile ha portato dietro le sbarre 7 persone e alla denuncia di altri 18 personaggi che si ritiene abbiano fatto parte della gang. Tra gli arrestati, le due persone che a detta degli inquirenti gestivano l'organizzazione, nonché il gestore di un ristorante pescarese che partecipava al giro illegale e il suo complice, un tecnico informatico con cui venivano raccolte le giocate piazzate via Internet. Insieme a loro sono stati arrestati i gestori del netpoint di Montesilvano e quelli della citata tabaccheria. Secondo Zupo, nella quasi totalità si tratta di personaggi malavitosi che hanno già precedenti per gioco d'azzardo e che si sono evoluti rivolgendosi ad Internet per mettere in piedi un'attività maggiormente lucrosa. Ad alcuni di loro è anche ascritto il reato di riciclaggio di denaro proveniente da attività illegali. Alla scoperta di questo "sodalizio criminale" si è arrivati grazie ad una indagine avviata nel 2005. La Polizia aveva infatti individuato due case da gioco, in cui peraltro si faceva uso di sistemi truccati per truffare i giocatori. Da lì si è risalito alle attività via Internet di questo gruppo di persone, ora accusate formalmente di associazione a delinquere sia per la gestione del gioco d'azzardo illegale sia per l'aver raccolto illegalmente scommesse via Internet. Giovedì il GIP di Pescara inizierà gli interrogatori degli arrestati.

(24/04/07) Tratto da Punto Informatico

 

La psiche del gioco online

Contrariamente all’idea comune tra i non giocatori che il gioco d’azzardo non sia altro che fortuna, i giocatori non la vedono alla stessa maniera, almeno fino a quando uno non vince un jackpot o comunque una grande somma in un casinò online. Quando i giocatori più in gamba vengono saccheggiati da “signora fortuna” ed i peggiori vincono alla grande, si tratta solo di isolati episodi di buona sorte che capitano ai giocatori. La fortuna è solo una parte del gioco, anche psicologia e abilità hanno il loro peso quando si gioca nei casinò online.

Il gioco in un casinò tradizionale viene percepito dalle perone in maniera profondamente diversa rispetto al gioco online. Nel primo il gioco è un vizio, una cattiva abitudine o un comportamento deviante. Certe persone credono che il gioco sia illegale in ogni sua forma, che sia tradizionale o online. La psicologia sottostante questa idea è che tali persone sono contrarie al rischio ed hanno una visione moralistica della vita. Di solito non si affidano all’istinto e tengono i loro soldi in banca piuttosto che giocarli in borsa o investirli in qualche forma che comporti un rischio. Sembrano considerare le scommesse come una forma di patologia e di solito tendono a commiserare i giocatori poiché li considerano degli stupidi.

All’estremo opposto c’è l’idea che il gioco online sia una parte naturale e comune della vita. E’ un modo istintivo e ragionevole di fare soldi e non una malattia. Giocare in un casinò online è una forma di divertimento sana e conveniente. Questo non significa che le persone che giocano online lo facciano in maniera abituale o che quando scommettono si divertano a perdere o che siano gioco-dipendenti. Il gioco per loro è solo una parte della vita.
Quelle sopra sono solo due visioni differenti ed è inutile stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sono semplicemente diversi modi di pensare.

Utilizzare la psicologia in un casinò online mentre si scommette è un po’ più complesso. Le emozioni guidano il giocatore e la perdita del controllo delle emozioni mentre si gioca in un casinò online è il “peccato originale” e l’inizio della fine. Le emozioni sono solo distrazioni che annebbiano la mente del giocatore e usare un certo “senso del momento” per decidere quando puntare e quando mollare è una cosa che viene naturale ad un giocatore intelligente. Un giocatore furbo, che sa controllare le proprie emozioni, non resterà mai al verde.

Qualsiasi gioco in un casinò online è un giro virtuale sulle montagne russe, ma questi alti e bassi non dovrebbero in alcun modo preoccupare un giocatore in gamba. Diventare emotivi non è un peccato, succede a tutti, ma tenere le emozioni sotto controllo è ciò che distingue un buon giocatore da uno ottimo. Lasciare le emozioni al tavolo precedente, quando vi dedicate a quello successivo è un buon atteggiamento e non solo aiuterà lo scommettitore a giocare meglio ma aumenterà anche le sue possibilità di vincita.

Emozioni come la rabbia, l’ansia e lo stress possono essere gestite meglio quando non si siede al tavolo.

ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2008

 

L’Italia riceve risposta dalla Comunità Europea

La Comunità Europea ha finalmente risposto alla presentazione del progetto di legge del ministero dell’economia italiana sul gioco d’azzardo. Disapprovazione e dubbi sono stati espressi per quanto riguarda tre settori chiave: il costo della licenza, la richiesta per gli operatori di connettere i loro sistemi al database del governo centrale, e la richiesta per gli operatori di aver raggiunto un determinato livello di fatturato nelle scommesse in passato per essere ammessi alla richiesta della licenza.

Il costo d’iscrizione costa annualmente 300.000 mila euro ed è stato criticato per non essere simile agli attuali costi di autorizzazione. Del resto, avevamo dubbi?

L’obbligo per gli operatori di collegare i loro sistemi alla banca dati centrale è stato criticato per il fatto che i sistemi tecnici non sono regolamentari e le richieste per lo sviluppo di ciò sono molto costose.

La Commissione chiede alle autorità italiane di “consentire l’uso di sistemi alternativi che sono meno onerosi, anche per consentire un efficiente e adeguato controllo da parte dei monopoli di Stato e di evitare l’attuale sistema d’ “eccessiva complessità”. Non ci sono novità su questo punto ci pare…

Ciò che riguarda il terzo punto l’Unione europea non vuole nessun limite al numero di operatori autorizzati a richiedere on-line le licenze sul territorio. Secondo il parere della Commissione, le autorità devono assicurare che l’operatore del sito web non venga bloccato dal provider italiano (ISP) una volta che l’azienda ha ricevuto la licenza. Al momento invece le autorità si assicurano di bloccare tutti i siti senza licenza.

ultimo aggiornamento: 12 maggio 2008

 

Crisi, dal Casinò di Sanremo nuovi giochi contro calo del 10%

Si cerca di invertire la rotta con interventi mirati nei prossimi tre anni. Per le slot la flessione più rilevante: -14% rispetto al 2007. Il presidente della società Di Ponziano: "Stiamo vivendo una crisi senza paragoni".

Sanremo, 4 gen (Adnkronos) - Calano gli incassi al Casinò di Sanremo, colpito dalla crisi economica e dalla concorrenza di mercato. La società di gestione cerca di invertire la tendenza con un piano triennale di interventi, ma il futuro appare ancora incerto. Il bilancio 2008 registra, rispetto all'anno precedente, un calo degli incassi del 10% circa: 83,2 milioni di euro contro 92,6 milioni. A venire meno non sono stati tanto i giochi tradizionali, che con 28,6 milioni di euro hanno tenuto (la contrazione è sotto il 2%), quanto le slot machine: 54,6 milioni di introiti, un drastico - 14% rispetto al 2007.

Per Sanremo tra i fattori negativi, oltre al proliferare delle macchinette mangiasoldi e alla crisi mondiale, c'è l'obbligo per i clienti di registrarsi per giocare previsto dalla nuova normativa. "Il mondo è cambiato - spiega il presidente di Casinò spa, Donato Di Ponziano - stiamo vivendo una crisi che non ha termini di paragone e i cui effetti a livello economico e sociale potranno essere valutati solo tra qualche anno. L'unica soluzione è continuare a lavorare e a impegnarci ognuno per le proprie competenze e responsabilità. In giugno abbiamo approvato il piano d'impresa triennale".

Per affrontare la crisi Casinò spa ha istituito l'ufficio Strategie per il gioco, affidato a un manager internazionale, Paolo Giovannini, e ha dato un nuovo assetto alla direzione Giochi. Un accordo con i sindacati dovrebbe portare alla razionalizzazione e a una maggiore produttività. Il Casinò si è aggiudicato il torneo internazionale European Poker Tour - Ept per i prossimi tre anni, i tornei di Texas Hold'em poker sono stati incrementati, è partito il gioco on line con il partenariato di Microgames, è stata realizzata l'informatizzazione della sala slot tramite il sistema Ezpay e nel parco slot sono arrivate le video slot interattive da 5 centesimi di euro.

Nuovi giochi da tavolo dovrebbero ampliare l'offerta, indirizzata a una clientela sempre più variegata. Si abbassa anche la puntata minima alle slot machine per venire incontro alle richieste dei giocatori. Stanno per essere installati dodici Multigame di nuova generazione, un Superpoker progressivo a 4 livelli da 20 macchine, otto postazioni di roulette elettroniche, collegate da più sale, e 36 nuove slot machine. La società ha tra l'altro iniziato il restyling interno delle sale da gioco e l'esterno della facciata.

Nel settore cultura è stato istituito il Premio Casinò Sanremo-Confindustria 'Cento anni da qui' per celebrare le più grandi e longeve realtà imprenditoriali italiane, mentre crescono sempre più 'i martedì letterari' che da 27 anni portano nel teatro dell'Opera i grandi nomi della cultura italiana e internazionale. Questo complesso di interventi, secondo il piano triennale, dovrebbe consentire alla casa da gioco di passare la lunga nottata della crisi ed essere pronta per il momento del rilancio.

La casa da gioco sanremese, del resto, è in buona compagnia: il casinò di Saint Vincent chiude l'anno con un -15% e nella vicina Costa Azzurra le cose non vanno meglio: nei primi dieci mesi del 2008, secondo il quotidiano Nice Matin, le dodici case da gioco presenti hanno dovuto registrare una diminuzione percentuale degli introiti pari al 30% rispetto allo stesso periodo del 2007. I giochi elettromeccanici, soprattutto i videopoker, hanno subito un calo del 40%".

Nella penisola, alla crisi finora sono sfuggiti solo Campione, che ha fatto grossi investimenti in nuove sale e nuovo parco macchine, e Venezia, che può contare sull'enorme bacino d'utenza del suo turismo.

ultimo aggiornamento: 04 gennaio 2009

 

Casinò tutti in crisi, ma Sanremo è il peggiore
Si abbassa la puntata minima alle slot machine

Nel 2008 ha perso meno di Saint Vincent, ma negli incassi è il fanalino di coda. A guidare la classifica resta la casa da gioco di Venezia, con 200 milioni di euro di incassi e un decremento del 3,6%, contro il 10,17 dell’azzardo della città dei fiori.

Gli italiani, popolo di giocatori, sono sempre più disposti a spendere per tentare la fortuna anche in periodo di crisi, ma non amano più i casinò reali o meglio offline . Dicono questo i dati del 2008, anno record per gli incassi del settore giochi e scommesse con oltre 47 miliardi di raccolta, pari a circa 7.800 euro giocati a testa, neonati e ultracentenari compresi. Ma i conti delle quattro sale da gioco italiane - Campione, Saint Vincent, Sanremo e Venezia, con quest’ultima che da sola rappresenta oltre un terzo del mercato - sono invece segnati in rosso, con un incasso complessivo in calo rispetto al 2007, che era stato di oltre 515 milioni contro i 502 milioni del 2008, che poi - statistiche alla mano - non sono altro che il 10% di quanto gli italiani giocano sotto casa (leggi lotto, lotterie e sempre più slot machine nei bar), oppure i casino online.

A chi invoca la crisi economica per spiegare il calo di puntate ai tavoli verdi, gli analisti del settore ricordano che le difficoltà dei casinò sono ormai storiche, probabilmente irreversibili se il modello e le offerte delle case da gioco non cambieranno radicalmente. Tuttavia, entrando nel dettaglio delle performance dei quattro casinò italiani, si denota che c’è crisi e crisi, e che le società di gestione hanno adottato politiche molto diverse che, evidentemente, hanno portato anche a risultati diversi. E in questo senso, il casinò di Sanremo è quello, dopo Saint Vincent, che registra l’emorragia di incassi più pesante: -10,17% rispetto all’anno precedente, superata soltanto dalla debacle della casa da gioco valdostana, -13%.

Venezia. Resta, in termini di introiti, il primo casinò italiano anche se il 2008 ha portato a una flessione (contenuta) del 3,6%. Nelle casse delle due sedi (Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin) sono finiti 200 milioni di euro e il numero delle presenze ha oltrepassato il milione, con un incremento del 3%. Il casinò garantirà al Comune circa 107 milioni di euro. Entro febbraio il presidente della società, Mauro Pizzigati, ha comunque annunciato una serie di tagli su consulenze, acquisti, promozione e pubblicità.

Sanremo. In corso Inglesi gli incassi 2008 si sono fermati a 83,2 milioni di euro, con un decremento del 10,17%. Nel dettaglio, i tavoli verdi hanno introitato 28,6 milioni, mentre le slot machine 54,5 milioni. Aumentano i giocatori nelle sale dei giochi tradizionali dove si è registrato un +11% rispetto al 2007.

Saint Vincent. Il Casinò della Vallée ha confermato il trend negativo che ha caratterizzato gli ultimi tre anni. Nel 2008 i milioni incassati sono stati 102, ben 15 in meno (quasi il 13%) rispetto al 2007. Il segno meno precede anche il dato relativo agli ingressi che, nell’anno appena trascorso, sono stati 562 mila contro i 615mila del 2007. La maggiore difficoltà viene registrata nei giochi francesi ed elettronici che hanno rispettivamente perso circa 5,3 milioni e 8,2 milioni di euro. I giochi americani, seppure in minimo calo, per la prima volta mettono a segno una performance migliore dei francesi.

Campione d’Italia. E’ la casa da gioco che ha messo a segno i migliori risultati, ovvero che ha perso di meno: 121 milioni rispetto ai 122 del 2007. Il decremento è stato inferiore all’1%. In questo caso si tratta di dati ufficiosi, tuttavia l’amministratore delegato Antonio Resnati, commentando il bilancio 2008 attribuisce la modesta contrazione degli introiti alla congiuntura sfavorevole, al rafforzamento del franco svizzero (valuta di riferimento a Campione ) e anche alla concorrenza delle slot machine, che ormai si possono trovare in un qualsiasi pubblico esercizio.

ultimo aggiornamento: 05 gennaio 2009

 

Comunitaria 2008: Abrogata la norma che prevedeva sanzioni per i giocatori

Nuova rivoluzione sulle sanzioni penali previste per il gioco online nel ddl Comunitaria. Ieri, come noto, nel corso del dibattito in Assemblea è stato approvato l'emendamento 22.100 del Governo, che sopprime i commi da 23 a 27 dell'art.22, e ne riformula il contenuto. Il cambiamento più radicale è l'abrogazione totale della norma che PREVEDEVA sanzioni per i giocatori che partecipavano a giochi non autorizzati. I commi da 23 a 27 dettavano infatti pene detentive a pecuniarie a carico di chi organizzava giochi non autorizzati (comma 23) o con modalità diverse da quelle previste dalla legge (comma 24). Inoltre venivano previste pene e sanzioni anche a carico di chi pubblicizzava detti giochi (comma 25), e soprattutto - la norma più controversa - sanzioni per chi partecipava a questi giochi (comma 26). Il comma 27 infine consentiva all'Aams di comminare "sanzione amministrativa pecuniaria di carattere accessorio da euro 30.000 fino ad euro 180.000" in aggiunta a quelle previste dai commi precedenti. Nel nuovo testo governativo si prevede "la reclusione da sei mesi a tre anni" per chi raccoglie gioco senza concessione. Per chi esercita tale attività con una concessione ma al di fuori delle modalità prescritte dalla legge viene invece previsto "l'arresto da tre mesi a un anno" e una sanzione pecuniaria "da euro 500 a euro 5.000". Scompaiono quindi le misure a carico di chi pubblicizza quei prodotti e soprattutto quelle a carico dei giocatori. Di seguito il testo dell'emendamento approvato ieri:

"Dopo il comma 22, aggiungere il seguente: 22-bis. All'articolo 4, comma 1, della legge 13 dicembre 1989, n. 401, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «È punito altresì con la reclusione da sei mesi a tre anni chiunque organizza, esercita e raccoglie a distanza, senza la prescritta concessione, qualsiasi gioco istituito o disciplinato dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Chiunque ancorché titolare della prescritta concessione, organizza, esercita e raccoglie a distanza qualsiasi gioco istituito o disciplinato dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato con modalità e tecniche diverse da quelle previste dalla legge è punito con l'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da euro 500 a euro 5.000».

Conseguentemente, sopprimere i commi da 23 a 27.

ultimo aggiornamento: Roma 20 Maggio 2009

 

Comunitaria 2008: le modifiche apportate all'articolo 22 sui giochi

La Camera ieri ha votato e approvato al Legge Comunitaria 2008, compreso l'articolo 22 sui giochi. In particolare ricordiamo che l'articolo 22 è stato approvato con alcune proposte emendative: il 22.201 della Commissione - nell'ambito dell'esercizio e della raccolta dei giochi autorizzati - ricorda che l'eventuale attività di commercializzazione è svolta esclusivamente mediante il canale prescelto. Il 22.200 che sancisce come l'esercizio e la raccolta dei tornei di poker sportivo non a distanza sono consentiti ai soggetti titolari di concessione per l'esercizio e la raccolta di uno o più dei giochi attraverso rete fisica nonché ai soggetti che rispettino i requisiti e le condizioni di cui al comma 15 previa autorizzazione dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Salvo ulteriori cambiamenti del Senato, quindi, i circoli non potranno più organizzare da soli tornei di poker live. Si tratta della nuova formulazione approvata dalla Commissione che ha assorbito il precedente emendamento Consiglio (22.54) sulla medesima questione. L'onorevole Consiglio, infatti, lo ha subito ritirato. E' stato approvato anche l'emendamento del governo 22.100 che sopprime i commi da 23 a 27 dell'art.22, e ne riformula il contenuto. Il cambiamento più radicale, è l'abrogazione totale della norma che prevedeva sanzioni per i giocatori che partecipavano a giochi non autorizzati.

Esito positivo anche per il 22.52 su alcune modifiche nelle basi d'asta per l'aggiudicazione di nuovi punti vendita di gioco pubblico. Poi il 22.0200 che però non riguarda il settore giochi: l'emendamento introduce un articolo 22 bis relativo all'adeguamento comunitario in base a disposizioni tributarie.

ultimo aggiornamento: (AGICOSCOMMESSE) - Roma, 21 Maggio 2009 - Ore 09,38

 

DL comunitaria: LE SANZIONI

Novità importanti anche per le sanzioni. Il comma 23 prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni per chi raccoglie online giocate e scommesse senza la licenza. Per i soggetti titolari di licenza che raccolgono gioco al di fuori delle modalità tecniche previste, invece, è previsto l'arresto da tre mesi a un anno, o un'ammenda da 500 a 5000 euro. In origine erano previste pene e sanzioni anche per i giocatori che avessero giocato su siti non autorizzati, ma la norma è stata stralciata. Per violazioni minori - come ad esempio il consentire l'accesso alle aree di gioco a clienti non registrati al sistema centrale dell'Aams - i Monopoli possono sospendere la licenza; al terzo inadempimento la licenza viene revocata.

ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2009 - Ore 12:29 pm

 

Italia conta numerosi appassionati di gioco online

Secondo uno studio condotto dalla società francese CSA sulle pratiche di gioco d’azzardo nell’Unione europea, il nostro Paese figura tra quelli che contano il maggior numero di giocatori di casinò. Lo studio, che è stato condotto in sei Stati membri dell’UE, ha rivelato che i paesi con il maggior numero di giocatori sono Polonia, Spagna ed Italia. Oltre l’80% dei cittadini di questi tre paesi ha dichiarato di aver giocato almeno una volta negli ultimi tre mesi. Il quarto posto della classifica è occupato dal Regno Unito (74%), mentre al quinto posto troviamo la Francia (70%). All’ultimo posto della lista abbiamo la Germania, dove solo il 52% della popolazione ha giocato nei casinò negli ultimi tre mesi. Per quanto riguarda il genere dei giocatori di casinò, gli scommettitori più accaniti sono i maschi. In cima alle loro preferenze troviamo il gioco di poker, seguito dalle scommesse sportive e ippiche. Le donne preferiscono i giochi di tipo ‘gratta e vinci’, il bingo e alcuni giochi di casinò. Nonostante l’aumento del numero di giocatori che frequentano i casinò online, le agenzie di scommesse tradizionali e i punti di gioco tradizionali sono ancora molto apprezzati dagli appassionati di gioco.  

ultimo aggiornamento: 2 Febbraio 2010

 

Boom in Italia del gioco online
Un giro da 3,8 mld di euro nel 2009 per il gioco online

Il gioco online in Italia sta vivendo un vero e proprio boom. A dirlo sono i dati: un giro d'affari di 3,8 miliardi di euro nel 2009 con un +150% rispetto al 2008 e a cui gli italiani hanno destinato oltre 600 milioni di euro, 2,8 milioni di conti unici movimentati almeno una volta l'anno scorso e 200 mila nuovi conti registrati ogni mese. Sono i dati della ricerca 2009 dell'Osservatorio Gioco Online presentati oggi a Milano.

Miccia dell'esplosione del fenomeno è stato il poker online che ha generato oltre 2,3 miliardi di euro di raccolta. Gli italiani, però, sembrano avere "un comportamento razionale", spiegano gli autori del Rapporto, in quanto il 64% dei conti attivi ha movimentato in media meno di 100 euro ogni mese. Il gioco via internet intanto continua a crescere. I dati dell' Osservatorio, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e da Sogei, registra un segno positivo per la raccolta anche nel primo trimestre 2010 (+41% rispetto al primo trimestre 2009 e +20% rispetto all'ultimo) e stima possa raddoppiare nell'anno in corso grazie ai nuovi giochi e all' ingresso di nuovi operatori.

ultimo aggiornamento: ANSA , Milano 21 aprile 2010

 

Casino online: +40% nei prossimi 4 anni

Non è facile in questo periodo trovare notizie che facciano guardare al futuro con speranza ed ottimismo. Una ricerca tuttavia ha portato il sorriso sul volto dei giocatori e degli operatori di casino online: tale studio infatti ha predetto ancora molti anni di crescita per l'intero settore su internet. Si parla infatti di un +40% entro il 2014 solamente per i casino online e a livello mondiale.

Il rapporto sul settore mondiale dei casinò online ha riportato che alla fine del 2010 il mercato globale del gioco nel web varrà quasi $5 miliardi in termini di raccolta lorda e che arriverà fino a $5,8 miliardi entro il 2012, per toccare quota $7 miliardi entro il 2014.

Il successo e la grande redditività dei casinò online deriva dal fatto che l’investimento iniziale è di “soli” $1,5 milioni, e che servono relativamente pochi dipendenti per far funzionare tutto. Al contrario i casinò tradizionali che richiedono un investimento iniziale di $300 milioni ed un numero di gran lunga superiore di dipendenti per poter operare a pieno ritmo.

Visti dal versante dei giocatori, i casinò online rappresentano una scelta di gran lunga più conveniente in termini di fruibilità e di vantaggi ottenibili. Inoltre le potenzialità del gioco online non sono state ancora esplorate del tutto. Si sono di recente aperte le porte del gioco via cellulare e i social network hanno creato la possibilità di una rete mondiale di giocatori che si scambiano esperienze e informazioni su giochi, strategie e vincite.

ultimo aggiornamento: 04 Agosto 2010

 

Gli operatori salutano la presenza delle donne nei casino online

All’inizio dell’epoca dei giochi su Internet i principali clienti dei casinò online erano rappresentati da uomini. Oggi, si può notare la presenza di un numero sempre maggiore di donne nei siti di gambling. Perciò, gli operatori di giochi e casinò online si danno sempre più da fare per soddisfare le esigenze di questo pubblico emergente.

Molti casinò online hanno scelto di rinnovare il loro look, soppiantando le grafiche fuori moda, ispirate all’atmosfera sfarzosa e appariscente di Las Vegas. Oggi, l’aspetto dei siti di gambling è molto più elegante e semplice, e quindi più attraente agli occhi delle donne, che sanno apprezzare gli sforzi investiti nella creazione di un aspetto gradevole.

Altri casinò hanno invece deciso di rinunciare ad alcuni elementi di design rivolti ad attirare il pubblico maschile. Avete forse notato che un grande numero di siti non accolgono più i giocatori con immagini di donne semi-nude nella loro home-page. Le lobby di molti casinò online ostentano oggi immagini di donne e uomini che giocano insieme.

In effetti, alcuni operatori hanno iniziato a sviluppare dei giochi sul tema degli uomini, per soddisfare le esigenze delle donne. GTECH G2 ha appena lanciato un nuovo gioco di slot intitolato “Chippendales” che ha come tema un gruppo di ballerini spogliarellisti. Questa è una tendenza nuova per il gioco d’azzardo online e sarebbe interessante vedere i prossimi giochi rivolti al pubblico femminile.

ultimo aggiornamento: 12 Ottobre 2010

 

GIOCHI ONLINE: gli internauti spendono 2000 € all'anno per tentare la fortuna online

Il settore dei giochi online chiuderà il 2010 con una raccolta di circa 5 miliardi di euro, generata da un panorama di circa 2,5 milioni di utenti che giocano in rete. Praticamente, a fine anno, ogni giocatore online avrà puntato 2.000 euro tra tavoli verdi, puntate su match di calcio, corse di cavalli, Bingo, Gratta e Vinci o sestine milionarie.

Di questi 2.000 euro, circa il 65%, vale a dire oltre 1.300 euro saranno spesi tra poker online e skill games, altri 550 euro per le scommesse sportive online, circa 60 euro sul Bingo, circa 45 euro per le scommesse ippiche, 25 euro sui Gratta e Vinci, circa 10 euro sui concorsi numerici (SuperEnalotto e Win For Life) e meno di 2 euro sui concorsi pronostici. Molto elevato anche il dato giornaliero: in tutto il 2010 avremo puntato online 13,7 milioni di euro al giorno, valore che per ogni giocatore online significherà una spesa media di 5,5 euro al giorno.

ultimo aggiornamento: (AGICOSCOMMESSE) - Roma, 14 Dicembre 2010 - Ore 12,46

 

LAS VEGAS: la festa e' finita. Per sempre, per davvero

La città di Las Vegas sta vivendo una delle peggiori crisi economiche delle sua storia, con il tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 15,5%, con oltre il 70 percento dei suoi abitanti che deve pagare alle banche mutui il cui valore e' ormai nettamente superiore a quello delle case per cui li avevano contratti e con i casino' che sono stati messi in ginocchio dalla recessione. In una citta' che si basa esclusivamente sul turismo e il business del gioco d'azzardo, si mette male. Non c'e' il minimo segnale di miglioramento dalla crisi, al contrario del resto del paese.
Secondo l'Economist non c'e' speranza di ripresa, perche' ad essere state intaccate e compromesse per sempre sono state le fondamenta economiche della meta prediletta al mondo per i casino'. Ma il sindaco Goodman fa finta di niente: si fa vedere in giro con ragazze giovanissime in abiti succinti e sorride alle telecamere, per vendere ancora qull'idea-mito del piacere e del lusso che ha reso Las Vegas cosi' popolare.
Cosa ha fatto prosperare Las Vegas sinora? Le risorse in eccesso dei suoi visitatori, ma ora che l'epoca degli eccessi e' volta al termine, l’intero modello economico viene messo in discussione. Tutto - racconta il settimanale finanziario, inizio' con l'introduzione della legge sul divorzio piu' permissiva di tutti gli Stati Uniti e la legalizzazione del gioco d'azzardo. Da quel momento sono iniziate ad arrivare milioni di persone l'anno e i casino' sono diventati la base dell'economia con tutte le altre principali attivita' industriali sorte in maniera complementare intorno a quelli: dalla prostituzione (legale nelle province del Nevada e largamente disponibile a Las Vegas) all’alta cucina. Ma ora la festa e' finita. Per sempre.

ultimo aggiornamento: (da www.wallstreetitalia.com) - 30 Dicembre 2010

 

Crescita esplosiva per il mercato italiano

Il mercato italiano del gioco d`azzardo online ha avuto una vera e propria esplosione lo scorso anno, è cresciuto del 28% nel solo 2010, questi sono i dati riportati dalla commissione di vigilalanza italiana AAMS.
I Tornei sono stati il fattore determinante della forte crescita. Tra questi i tornei di poker sono stati il fattore che ha accentuato la crescita del gioco d`azzardo, essi rappresentano il 65% dei giochi che sono stati giocati l`anno scorso in Italia. Il fatturato dei giochi di abilità è aumentato del 34% nel 2010 con un ammontare di 3.15 miliardi di euro in confronto a 2.35 miliardi di euro dello scorso anno.
I giochi a quota fissa sono aumentati del 11% per un totale di 1.35 miliardi di euro, mentre il bingo ha portato nelle casse degli operatori 146.1 milioni e nessun confronto può essere fatto con gli anni precedenti poichè questo è il primo anno che si puo giocare legalmente online a questo gioco in Italia, poiche è stato regolamentato solamente nel Dicembre del 2009.
AAMS ha affermato che il Poker Online, le puntate sportive e il bingo online sono state le tre migliori categorie che hanno dato i migliori risultati, queste tre categorie da sole rappresentano il 96% del fatturato del 2010.
Poker e casino potranno dare un ulterioriore impulso. Il prossimo lancio della variante Poker Cash in Febbraio e giochi da Casinò in Giugno dovrebbero far raddoppiare in poco tempo il fatturato Italiano prima del 2012, secondo le ipotesi degli analisti. Il gioco d`azzardo online italiano è diventato un obiettivo per molte compagnie visto che sono state tolte le restrizioni che impedivano a operatori stranieri di operare nel mercato italiano in accordo alle disposizioni dell`Unione Europea.

ultimo aggiornamento: (da www.onlinecasinoitalia.com) - 24 Gennaio 2011

 

Poker Cash e Casinò Online in Italia

L`Italia ha aspettato a lungo, ma adesso finalmente il decreto è passato che permette agli operatori esistenti di offrire la variante Cash Poker e giochi da Casinò nel mercato italiano. I nuovi prodotti saranno soggetti a una tassazione del 20%, giocando online o a terminali pubblici si potrà avere un buy-in per un massimo di 250 euro.
Il decreto ha imposto che il 90% del ricavato dovrà essere restituito ai giocatori sotto forma di premi. Si potrà fare una scommessa massima di 1000 euro per sessione o per tavolo e questo limite viene implementato sia per il poker che per il casinò, inoltre è permesso ai giocatori di prelevare il denaro dai loro account una volta che avranno terminato di giocare.
Il nuovo decreto permetterà agli operatori di effettuare tornei multi livello dove un vincitore di un torneo di qualificazione potrà reinvestire le sue vincite in buy-in nelle successive sessioni. L`avvocato Giulio Coraggio, un associato senior nell`ufficio di Milano DLA Piper, ha dichiarato che il decreto pubblicato dal governo italiano in gazzetta ufficiale è identico alla bozza presentata alla corte italiana nel Dicembre dello scorso anno, seguita dalle contestazioni legali di Microgaming.
Il decreto pubblicato non presenta significative modifiche rispetto alla bozza presentata alla commissione europea, ma grazie a ciò possiamo meglio capire lo scenario seguito per l`applicazione della nuova legge da parte di AAMS.
In ogni caso, questa è una buona notizia per gli operatori correnti e si spera visto che le cose si muovono rapidamente che nuove licenze per Poker Online e Casinò vengano approvate per il prossimo mese.
In accordo ai dati forniti da eGaming Review dalla consultazione Trust Partners, il lancio del Poker Ring Game e del Casinò potrebbe far raddoppiare il mercato europeo gia prima del 2012. L`AAMS ha inoltre dichiarato che il mercato online italiano e cresciuto del 28% nell`ultimo anno ed è a quota 4,8 miliardi di euro e circa il 96% del fatturato fa riferimento a giochi di abilità incluso il poker, puntate sportive e bingo.

ultimo aggiornamento: (da www.onlinecasinoitalia.com) - 11 Febbraio 2011

 

Dal 18 luglio sono legali i Casinò online

Per chi non lo sapesse, giocare d’azzardo in Italia è molto semplice: basta infatti scaricare sul proprio pc il software del casinò in questione, installarlo, comunicare i dati della propria carta di credito e si può iniziare a giocare. La vera novità riguarda i soggetti destinatari degli incassi, società concessionarie ed Erario, dato che il giro d’affari è stimato intorno alle centinaia di milioni di euro. Proprio a partire dal 18 luglio saranno probabilmente assidue e massicce le campagne pubblicitarie che invitano a giocare ai casinò online e i giocatori avranno due possibilità in più: partono infatti il Poker cash e i giochi da Casinò, dadi, black jack o roulette. Si fa quindi sul serio, con soldi veri e non solo con il «gettone» prepagato. Per la prima volta, lo Stato scommette sull’azzardo con l’intento di fare cassa, come prevede il decreto Abruzzo a sostegno delle zone terremotate. Ci sarà anche l’evoluzione degli skill games, dato che il decreto Aams specifica che per gli skill games la percentuale per le vincite non deve essere inferiore all’80% della raccolta. A questi andrà aggiunta l’eventuale parte destinata al jackpot e il ritorno in vincite, deve essere almeno del 90%, cifra che invita ancor di più gli utenti a giocare. Quindi…rien ne va plus.

ultimo aggiornamento: (da www.scommessegratis.com) - 22 Luglio 2011

 

I casinò di Montecarlo puntano sull’online

I casinò terrestri sono in affanno ma si affidano alle prospettive che si aprono con i loro alter ego virtuali per risollevarsi. Guardando con grande interesse a tutto ciò che accade in Italia, ma anche in un panorama europeo sempre più ricco di regolamentazioni nazionali. Nell’auspicio che si giunga al più presto a un’armonizzazione perlomeno a livello comunitario. È quanto succede anche ai prestigiosi casinò di Montecarlo, che subiscono pesantemente gli effetti della crisi e del mutato gusto dei giocatori. Tant’è che in occasione dell’ultima, straordinaria, assemblea dei soci, il presidente del consiglio di amministrazione della Société des Bains de Mer, Jean-Louis Biamonti, è stato molto chiaro nell’indicare la via da seguire per evitare che si ripeta un annus horribilis come è stato il 2010. Online e ancora online, investendo dunque fortemente su Betclic Everest Group, compagnia della quale detiene il 50 percento delle azioni, con l’obiettivo di far entrare il gruppo nella ristretta cerchia dei leader a livello europeo dei casino online, da raggiungere nei prossimi anni, che saranno anche quelli di più impetuoso sviluppo del settore. Anche il 2010 è stato di fondamentale importanza per il gioco online, e la Sbm riconosce che grandi eventi ci sono stati specie in Francia, che rappresenta il principale mercato sia per le attività terrestri che per quelle online del gruppo. Sotto questo profilo, Biamonti ha comunque sottolineato come la tassazione per il gioco online in Francia sia troppo elevata, senza dimenticare il fatto che non sono consentiti i casinò virtuali, che sono naturalmente il principale sbocco virtuale per una società che ha fatto la sua fortuna proprio sulle case da gioco terrestri.

ultimo aggiornamento: (da www.agicops.com) - 14 Settembre 2011

 

Giochi: boom casino' online, a settembre incassi per 275 mln euro

Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Agli italiani piace sempre di piu' il casino' online. Secondo un'elaborazione Agipronews su dati forniti dagli operatori, a settembre - nel secondo mese intero di attivita' dopo il ''via'' del 18 luglio - roulette e blackjack virtuali hanno realizzato una raccolta pari a circa 275 milioni di euro, con una spesa reale per i giocatori attorno ai 9 milioni di euro complessivi, e un incremento del 23% rispetto ad agosto. Andamento positivo, seppure in misura minore (la crescita e' del'1,2%), anche per l'altro prodotto di punta del portafoglio dei Monopoli di Stato, il ''nuovo'' poker in versione cash: dopo un agosto da 894 milioni, settembre ha fatto segnare incassi per 905 milioni e una spesa reale di circa 27 milioni, con 878 milioni circa tornati ai giocatori sotto forma di vincite. Torna a crescere, dopo due mesi-choc coincidenti con il lancio dei nuovi giochi, il poker in versione torneo, che passa da 94 a 105 milioni di euro di incasso (+11,7%).

ultimo aggiornamento: (da www.adnkronos.com) - 4 Ottobre 2011

 

Gioco responsabile, in due anni gestite 4 mila richieste di aiuto di persone con dipendenza

Roma, 4 nov. - (Adnkronos) - In 2 anni sono state gestite quattromila richieste di assistenza da parte di persone con forti dipendenze al gioco. E' questo il bilancio di due anni di attività del servizio 'Gioca responsabile', nato dall'accordo tra Lottomatica Group e Federserd, la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze.
Il servizio è accessibile attraverso due canali: una helpline (numero verde 800 921 121), anonima, gratuita e accessibile da tutta Italia sia da telefono fisso che da cellulare, attiva dal lunedì al sabato dalle 9 alle 22. Un sito giocareresponsabile.it che ospita, tra l'altro, un'area chat che consente di parlare con un esperto e un ampio database, continuamente aggiornato di servizi territoriali pubblici e privati in Italia che si occupano di trattamento di gioco problematico. Oltre ad offrire assistenza psicologica, spiega all'Adnkronos, Maurizio Fea, psichiatra e responsabile del progetto per Federserd, "disponiamo anche di un ufficio legale per i problemi legati alle questione economiche". "Nel 45% dei casi a chiamare sono i familiari, in prevalenza donne" aggiunge Fea, mentre "nel 55% è il giocatore diretto che si rivolge al nostro numero verde".
Le persone con problemi legati al gioco patologico "sono principalmente di genere maschile e l'età media è di 45 anni. Si tratta di persone di ceto medio basso che giocano nel tentativo di rimediare soldi". Ma, aggiunge Fea, "questo tipo di problema è in crescita anche nel genere femminile più incline alle slot machine e ai gratta e vinci che sono le modalità di gioco più a rischio: responsabili nel 70% dei casi". Molte ricerche, inoltre, "rilevano robuste associazioni tra diversi tipi di dipendenze soprattutto all'alcol e al tabacco, almeno nel 20% dei casi. Ma si registrano associazioni anche a problemi legati alla salute mentale".
Ma quando il gioco diventa un problema? "Quando le persone sono totalmente coinvolte, dedicando la maggior parte del tempo a questa attività, indipendentemente dalla quantità di denaro investito. E' questo l'indicatore principale del giocatore compulsivo" spiega lo psichiatra."Le persone con questo tipo di problema rappresentano l'1% della popolazione totale dei giocatori. Su 25 milioni di utenti, dunque, a manifestare questo tipo di dipendenze sono 250.000 persone". Secondo Fea, il decreto di luglio 2011 che contiene misure in materia di casino online e gioco d´azzardo, "ha messo in moto delle modalità di gioco on line che sono rischiose come ad esempio il poker cash dove nel giro di un'ora è possibile perdere anche 10 mila euro". Una preoccupazione confermata anche dalla crescita del numero dei giocatori on line: "guardando i dati dell'Aams il gioco online ad agosto è aumentato in maniera insolita quando, invece, negli anni precedenti il numero di utenti è sempre stato in calo".
Inoltre, aggiunge il responsabile del progetto per Federserd, " l'online è la modalità di gioco più praticata dai giovani: sempre maschi con un'età media di 28-30 anni e con un grado di istruzione più elevato. Spesso, infatti, si tratta di veri e propri professionisti. L'ultima ricerca del Cnr ci dice che il fenomeno non è in espansione ma, viste anche le nuove modalità di gioco, è meglio non sottovalutare il problema".

ultimo aggiornamento: (da www.adnkronos.com) - 4 Novembre 2011

 

Giochi: Tirabassi, smartphone e tablet nuove frontiere gioco online

Roma, 15 dic. (Adnkronos) - Con lo sviluppo di smartphone e tablet si sta definendo un nuovo tipo di giocatore, con "un'accessibilita' piu' facile e frequente al gioco online". Lo ha spiegato, come riporta Agipronews, Christian Tirabassi, senior advisor di Ficom Leisure Advisory e Investment, intervenendo al convegno '2011 Italian Gaming Revolution', organizzato a Roma da Business International. "Mentre l'esperienza fisica e' estremamente limitata, visto che in Italia ci sono solo quattro casino' terrestri -ha spiegato Tirabassi- ora esiste un giocatore sollecitato dalle varie possibilita' di gioco online''. ''Questo giocatore non si e' ancora assestato -ha concluso- e si muovera' in base all'evoluzione del mercato. Dunque esiste ancora una grande opportunita' per il mercato italiano, per caratterizzarsi ed aiutare il giocatore a posizionarsi".

ultimo aggiornamento: (da www.adnkronos.com) - 15 Dicembre 2011

 

Giochi online Raccolti 10 miliardi

Il 2011 ha consacrato il gioco online , con una raccolta complessiva che, fra poker, casinò, scommesse e il resto dell' offerta dei Monopoli, secondo Agipronews, dovrebbe essere vicina ai 10 miliardi di euro. Un fiume di denaro che però premia i giocatori, grazie a un ritorno di circa il 92% restituito in vincite e incassi erariali per circa 180 milioni: un anno record, con una raccolta raddoppiata (4,8 miliardi nel 2010) grazie alla partenza del poker cash e dei giochi da casinò a metà luglio.

ultimo aggiornamento: (da www.corriere.it) - 29 Dicembre 2011

 

Dal 2012 c'è anche la tassa sulla fortuna.
Sulle vincite oltre i 500 euro prelievo extra del 6%

MILANO - Non ci sono soltanto i pesanti rincari per luce, gas e autostrade. Il 2012 chiederà il suo contributo anche a chi è baciato dalla fortuna. Dalla mezzanotte di Capodanno è scattata una tassa in più per chi vince premi che superano i 500 euro. La novità, in particolare, scatta per le lotterie istantanee tipo Gratta e Vinci, per il Superenalotto, per Superastar, Si vince tutto e Win for life. Le norme scattano anche sulle videolotterie che dovranno adeguare i propri sistemi di gioco entro il 20 gennaio.

LE NORME - A far scattare la «tassa sulla fortuna» sono tre diversi decreti dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale di Capodanno. Con le nuove norme, da subito operative, il governo spera di incassare un miliardo di euro, così come stabilito dalla manovra Tremonti-Berlusconi di agosto che però non fissava con precisione le modalità rinviando a una decisine dei Monopoli. Il prelievo del 6% - previsto già per il gioco del Lotto e del 10&Lotto, ma in questo caso senza far riferimento a nessuna soglia - è la scelta fatta. Il direttore dei Monopoli, Raffaele Ferrara, lo aveva anticipato a novembre durante l'audizione parlamentare e Lottomatica aveva spiegato che «non toccherà il 95% delle vincite» e che quindi «la misura non sembra avere le caratteristiche tali da modificare la domanda di gioco».

SUBITO OPERATIVA - La norma, secondo quanto stabiliscono i tre decreti (il primo sulle Lotterie Istantanee, il secondo sul Superenalotto e i giochi collegati, il terzo sulle videolotterie), avrà impatto su tutti coloro che andranno a riscuotere le vincite a partire dal primo gennaio, anche se riguardano il passato. In pratica, il primo a ricevere la «stangata» è il vincitore dei 638.154,28 euro per il «5+» ad Arezzo: per lui significherà incassare 38.260 euro in meno. L'impatto c'e anche sulle vincite-vitalizio. Win for Life oggi assegna al vincitore di prima categoria un premio da 6 mila euro al mese per 20 anni, che scenderà a 5.640 euro (-360 euro). Sul jackpot massimo delle Videolotterie, di 500 mila euro, il prelievo sulla vincita arriverà fino a 30 mila euro. Dalla tassazione sulle vincite restano invece fuori la Lotteria Italia, le scommesse, poker e casinò online, il bingo e le slot machines.

ultimo aggiornamento: (da www.corriere.it) - 1 Gennaio 2012

 

Quattro italiani su dieci giocano d'azzardo (Dati del CNR)

MILANO - Un tempo c'era la schedina del totocalcio, il lotto e poco altro. Oggi le occasioni per scommettere su una lauta vincita si sprecano: i poker online spuntano come funghi, le slot-machine si incontrano ovunque, è tutto un fiorire di bingo e gratta e vinci. Peccato però che pochi si vedano davvero cambiare la vita per una vincita al gioco, mentre molti oltre a spendere parecchi soldi finiscono per sviluppare una vera dipendenza: secondo dati raccolti dall'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, quattro italiani su dieci hanno giocato d'azzardo almeno una volta nell'ultimo anno e circa due milioni e mezzo sono a rischio di una vera “febbre del gioco”.

LO STUDIO – I ricercatori hanno analizzato i dati dell'Italian Popolution Survey on Alcohol and other Drugs, raccolti sulla popolazione dai 15 ai 64 anni, assieme a quelli provenienti dal database European School Survey Project on Alcohol and other Drugs, dedicato alla valutazione delle abitudini degli studenti delle scuole superiori. I questionari sottoposti ai partecipanti sondavano, oltre all'uso e abuso di sostanze, anche il comportamento relativo alle scommesse e al gioco d'azzardo. I risultati raccolti sono allarmanti: 17 milioni di persone fra i 15 e i 64 anni (pari al 42 per cento della popolazione generale) hanno giocato soldi almeno una volta nel corso dell'ultimo anno. Più a rischio i giovani maschi: anche se sono in proporzione meno rispetto ai giocatori con più di 25 anni, i giovanissimi scommettitori fra 15 e 24 anni hanno più spesso un'alta probabilità di scivolare in un gioco “problematico” fino a una vera e propria dipendenza. La percentuale di adulti con problemi di gioco è infatti pari all'8 per cento, circa due milioni di persone, mentre fra i giovani sale al 9 per cento, più o meno mezzo milione di soggetti che da un momento all'altro potrebbero ritrovarsi a non saper più fare a meno della scommessa quotidiana.

DOVE «PUNTANO» – I dati raccolti svelano anche quanto sia cambiato il comportamento di gioco degli italiani: se fino a qualche anno fa il simbolo della vincita al gioco era il totocalcio, oggi compila la schedina appena il 6.5 per cento degli italiani. Un'inezia rispetto al 67 per cento che dichiara di aver giocato almeno una volta a lotto o superenalotto, o al 54 per cento che ha comprato un gratta e vinci. “Tengono” le scommesse sportive, che appassionano il 15 per cento degli italiani, e crescono gli amanti del poker: i videopoker raccolgono il 6.5 per cento delle scommesse, il poker texano sfiora il 10 per cento. Interessanti anche i dati sulle cifre spese dagli italiani: il 61 per cento dei partecipanti all'indagine ha dichiarato di aver speso meno di dieci euro in scommesse e giochi vari nel corso dell'ultimo mese, ma c'è un buon 32 per cento che ne ha sborsati fra dieci e cinquanta e un 6 per cento che ha tirato fuori oltre cinquanta euro per sperare in un colpo di fortuna. Bar e tabacchi sono ancora i luoghi privilegiati dagli scommettitori: il 60 per cento degli italiani li sceglie per giocare, ma c'è anche un 39 per cento che gioca a carte per soldi a casa propria o di amici e un 22 per cento che frequenta le sale per le scommesse, mentre è in continua crescita il gioco online (scelto da circa il 12 per cento degli italiani).

SESSO, ETÀ E ISTRUZIONE - La ricerca dipinge infine il ritratto del giocatore-tipo: maschio, giovane, con una bassa scolarità, tende a consumare in eccesso alcol, fumo e anche tranquillanti. «Gli uomini che giocano d'azzardo sono il 56 per cento fra i 15-24enni e il 54 per cento fra gli adulti – riferisce Sabrina Molinaro, la coordinatrice della ricerca –. Nella fascia d'età più giovane il 10 per cento dei maschi rischia di sviluppare una dipendenza dal gioco, cinque volte di più rispetto alle giovani con meno di 25 anni. Nella fascia d'età 25-64 anni sono invece le donne ad avere una probabilità maggiore di andare incontro a un rapporto problematico con il gioco. La predominanza maschile è probabilmente dovuta al marketing, orientato soprattutto verso gli uomini con una vasta offerta di scommesse sportive, poker, slot machine; solo di recente la pubblicità ha cominciato a rivolgersi alle donne con gratta e vinci, bingo, lotto e superenalotto». I dati dimostrano che il livello di istruzione è cruciale: chi ha la sola licenza media inferiore cade più spesso nella dipendenza rispetto a chi è laureato. Inoltre, l'uso di sostanze peggiora non poco le cose: chi usa tranquillanti ha un rischio tre volte superiore alla norma di diventare dipendente dal gioco d'azzardo, chi fuma oltre 11 sigarette al giorno o è alcolista ha una probabilità doppia. «Valutando l'impennata della spesa per il gioco d'azzardo degli ultimi anni, a prescindere dai benefici generati dall'attività di questo comparto economico, occorre riflettere sul fatto che per una fetta consistente della popolazione il gioco è una vera dipendenza, da contrastare in maniera opportuna», conclude Molinaro.

ALCUNI COMMENTI INTERESSANTI A QUESTA NOTIZIA

  • Nel Regno Unito si scommette anche sul colore delle mutande della regina e c'è gente che fa il better (come il trader) di professione, e non c'è la dipendenza dal gioco dilagante, vuol dir allora che noi Italiani siamo un popolo di stupidi pecoroni? Piuttosto bisognerebbe concentrare l'attenzione sul nostro Stato ipocrita che specula attraverso le concessioni sui suoi stessi cittadini, mettendo in palio le briciole e trattenendo i montepremi, oltre al nuovissimo 6% sulle vincite, roba da Stato feudale.
  • Allo stato non interessa, visto che preferisce battere cassa disponendo tutto il settore sotto AAMS e quindi i monopoli di stato. In questa maniera lucra sulla gente viziosa,malata o anche che vuol provare per curiosità a scommettere/giocare. Non a caso ancora oggi la dipendenza da gioco è difficile che abbia attenzione mediatica o politica,nonostante il sert e l'associazione giocatori anonimi sparsa in varie città. Ripeto preferiscono far soldi sulla gente piuttosto che aiutarla a smettere o a comportarsi in maniera oculata. Non a caso ormai chiunque abbia due soldi in tasca e con un locale decide di aggiungere anche l'angolo scommesse-giochi-lotterie. Una delle pochissime industrie in crescita pur nella crisi. Poi non ne parliamo di come vorrebbero mettere le mani sul danaro verso le case di gioco con licenza europea e non intaliana,cosa darebbero per prendersi quei soldi. Addirittura si sono inventati che bisogna dichiarare le vincite, stanno come i lupi sugli alti rilievi, ma non li avranno mai quei soldi, è inutile.
ultimo aggiornamento: (da www.corriere.it) - 11 gennaio 2012

 

888.it - Arriva The Money Drop: giocare non sarà più come prima.

Roma, 20 gennaio 2012 - Continua la rivoluzione dell’intrattenimento di 888.it. Dopo "Affari Tuoi" arriva sul sito del leader del casinò online, un nuovo gioco targato Endemol: "The Money Drop", il game show di Canale 5 condotto da Gerry Scotti che macina ascolti di puntata in puntata.
La collaborazione tra i due colossi del gioco e della televisione, prosegue anche nel nuovo anno con un’altra importante novità: la suspence e il divertimento del quiz show diventano protagonisti dell’intrattenimento online offerto ai giocatori del sito di 888.it che potranno vincere,con la giocata bonus, fino a 100.000 euro.
A differenza del quiz di Gerry Scotti, nella modalità online non bisogna superare provini e non si deve rispondere nessuna domanda. A ogni turno è necessario decidere dove posizionare il "drop", ovvero il malloppo iniziale di soldi cercando di scegliere le "botole sicure". Ogni scelta giusta permetterà al giocatore di portare avanti il bottino. Chi riuscirà ad arrivare indenne fino alla fine potrà vincere fino a 400 volte la puntata. Ad esempio se la scommessa iniziale è di 1 euro se ne possono vincere fino a 400. La percentuale di pagamento garantita da "The Money drop" è del 92%. Giocare è facile e sicuro, basta registrarsi al casino di 888.it, effettuare il download o giocare direttamente con la versione online.
"Avevamo preannunciato novità spettacolari e siamo stati di parola - dichiara Pier Francesco Geraci, amministratore delegato 888 - con Money Drop, 888.it piazza un nuovo colpo offrendo al grande pubblico la trasposizione per casino online del celebre gioco televisivo. Il 2012 è appena iniziato e abbiamo già scelto il meglio per i nostri giocatori. Siamo riusciti a unire lo spettacolo televisivo con quello online per offrire ai giocatori un viaggio virtuale unico e irripetibile all’insegna del divertimento in tutta sicurezza. Il successo del quiz tv si trasformerà presto in un successo a portata di click. Inoltre, sul sito ufficiale di The Money Drop (www.themoneydrop.mediaset.it) è possibile provare il gioco contemporaneamente alla trasmissione TV con le stesse domande, un’esclusiva con cui tentiamo l’integrazione tra internet e TV".


Chi è 888.it

Virtual Marketing Services (Italia) s.r.l., detentrice del marchio 888.it, offre giochi pubblici online e detiene la concessione AAMS n. 15014. La società è di proprietà del gruppo 888 Holdings, quotata allo stock market di Londra, uno dei leader mondiali nei giochi da casinò online. 888 vanta uno dei migliori programmi di "Social Responsibility" e condivide pienamente tutti i principi sul Gioco Responsabile, entrambe materie sulle quali negli anni 888 ha ricevuto numerosi riconoscimenti e certificazioni dalle principali autorità competenti.

Sul sito www.888.it sono disponibili diverse tipologie di giochi online:

- Giochi da Casinò online classici

- Giochi da Casinò dal vivo (Casino LIVE) per maggiori informazioni: Ufficio stampa 888.it

Tel. 06/68395053

ultimo aggiornamento: (da www.adnkronos.com) - 20 Gennaio 2012

 

Il Casinò di Campione d'Italia rinnova il cda, Pagan confermato amministratore delegato.

Milano, 27 gen. (Adnkronos) - Il Casino' Campione d'Italia ha rinnovato il proprio consiglio di amministrazione, confermando Carlo Pagan come amministratore delegato. Del board della casa da gioco fanno parte anche Roberto Simone e Massimo Ferracin, designati dal Comune di Campione d'Italia, Mauro Piazza in rappresentanza della Provincia di Lecco, Cornelio Cetti e Giorgio Colato rispettivamente della Camera di Commercio di Como e della Camera di Commercio di Lecco. Il presidente del cda, non ancora nominato, sara' indicato dalla Provincia di Como.
Marita Piccaluga, sindaco di Campione d'Italia, ha espresso il proprio apprezzamento per l'azione di Pagan e del cda nell'ultimo biennio, ricordando, si spiega dalla casa da gioco, "come l'azienda nel giugno 2010 stesse subendo flessioni superiori al 10 % e solo con l'approvazione del piano industriale sia stato possibile registrare una tenuta dei proventi che hanno subito nel 2011 una flessione attorno al 4 % in un mercato dei giochi diventato fortemente concorrenziale a seguito dell'apertura di sale di videolotteries nel proprio bacino d'utenza e degli intervenuti cambiamenti nelle tipologie di gioco scelte dalla clientela".
Nonostante queste condizioni "il Casino' campionese ha aumentato la propria quota di mercato al 26,8 %, record storico, e ulteriormente incrementato la presenza di clientela cinese e russa".

ultimo aggiornamento: (da www.adnkronos.com) - 27 Gennaio 2012

 

Inchiesta Videopoker, dieci concessionari condannati a pagare 2,5 miliardi
Sanzioni anche per l’ex Direttore Generale dei Monopoli di Stato (AAMS) Giorgio Tino, 6 milioni di euro e per il Direttore dei Giochi, Antonio Tagliaferri, poco più di 2,5 milioni

MILANO - La Corte dei Conti ha appena pubblicato la sentenza relativa alla vicenda delle maxi penali sulle slot machines, la cosiddetta inchiesta sui videopoker. Nel provvedimento si leggono condanne per 2,5 miliardi complessivi a carico dei dieci concessionari (Lottomatica, Snai, Sisal, Cirsa, Codere, Cogetech, Gmatica, Gamenet, Bplus, Hbg).

TINO E TAGLIAFERRI - Sanzioni anche per l’ex direttore Generale dei Monopoli di Stato Giorgio Tino, 6 milioni di euro e per il Direttore dei Giochi, Antonio Tagliaferri, poco più di 2,5 milioni. Esente da responsabilità secondo i giudici, Annamaria Barbarito, ai tempi responsabile dell’ufficio apparecchi da intrattenimento dei Monopoli di Stato.

UN SETTORE DA 45 MILIARDI - La sentenza della Corte dei Conti potrebbe mettere fine a una lunga battaglia legale. Una vicenda difficile e complessa per il settore che nel 2011 ha garantito – grazie a una rete di 360 mila slot e più di 39 mila Videolotteries, le macchine di ultima generazione con jackpot fino a 500 mila euro - incassi per circa 45 miliardi sui 79,9 complessivi dell'intero mondo dei giochi made in Italy, con entrate erariali di circa 4 miliardi (56% della raccolta complessiva). La sentenza arriva a quasi tre mesi di distanza dall'ultima udienza del 24 novembre 2011, in cui le parti in causa hanno confermato le proprie posizioni.

GUADAGNI ZERO - In pratica è come se per i prossimi cinque anni, con una raccolta - e un prelievo fiscale - inalterato rispetto al 2011, i concessionari lavorassero a guadagno zero. Nell’ultimo anno il settore apparecchi ha registrato una raccolta da 45 miliardi di euro sugli 80 complessivi (il 56%), con quasi 4 miliardi di incassi erariali (il 45% di quanto incamerato dallo Stato) e vincite per 35,7 miliardi: secondo un’elaborazione di Agipronews il margine lordo per i concessionari - quindi al netto di ammortizzamenti e pagamento di spese correnti - nell’ultimo anno è stato di circa 450 milioni di euro. Se il pagamento delle multe inflitte dalla Corte dei Conti fosse confermato anche nel secondo grado di giudizio il guadagno per i concessionari sarebbe quindi annullato fino alla fine del 2016.

ultimo aggiornamento: (da www.corriere.it) - 17 Febbraio 2012

 

SCOMMESSE: CGE BOCCIA SISTEMA ITALIANO
"Stanley ha vinto" è il commento a caldo dell'avv. Daniela Agnello, difensore del bookmaker Stanleybet. "Il giudice comunitario non ha annullato il sistema italiano, ma la sentenza di oggi è inequivocabile"

La Corte di Giustizia Europea ha emesso oggi una nuova sentenza - la terza in una decina d'anni – relativa al sistema che regolamenta le scommesse in Italia. La Corte ha stabilito che la normativa italiana è discriminatoria nei confronti della categoria dei titolari dei centri trasmissione dati collegati a bookmaker esteri e ne limita l'operatività mettendo a gara il numero di concessioni e prevedendo distanze dalle agenzie preesistenti. La pronuncia di oggi rischia di avere ripercussioni pesanti sull'intero sistema. L'Italia - facendo poi da guida a altri Paesi come Francia e Spagna - ha adottato infatti per i giochi un sistema di concessioni: le compagnie che vogliono commercializzare giochi devono partecipare a una gara indetta dai Monopoli di Stato. Le prime gare consentivano solo alle compagnie costituite sotto determinate forme giuridiche di partecipare, una restrizione che fu al centro delle precedenti sentenze Gambelli e Placanica. Nonostante i correttivi apportati negli anni il bookmaker Stanleybet - che ha portato il caso di oggi e anche i due precedenti di fronte alla Corte di Giustizia Europea - sostiene che il sistema italiano tuttora riconosca privilegi alle compagnie che fin dall'inizio hanno potuto accedere al mercato. Il mercato italiano delle scommesse è altalenante, nel 2011 le scommesse sportive nel nostro Paese hanno registrato una raccolta di 3 miliardi 849 milioni di euro, in calo del 12,4% sul 2010. Lo Stato, inoltre, perde 40-80 milioni di euro l'anno in tasse, mentre la rete legale fatica a reggere la concorrenza. "Stanley ha vinto", è stato il commento a caldo che l'avv. Daniela Agnello, difensore del bookmaker Stanleybet, ha rilasciato ad Agicos al termine della lettura della sentenza sul sistema italiano delle scommesse. Spetterà; adesso al giudice nazionale stabilire se le questioni di incompatibilità sollevate dalla Cassazione si verifichino effettivamente nel sistema italiano: "ovviamente il giudice comunitario non ha annullato il sistema italiano", continua la Agnello, "ma la sentenza di oggi è inequivocabile". Il bookmaker austriaco SKS365, invece, "invita a stralciare le norme annunciate nel decreto fiscale per colpire i giocatori che puntano su siti non autorizzati e a cancellare il bando delle scommesse di prossima pubblicazione. I Monopoli adesso costituiscano un tavolo di confronto".

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 18 Febbraio 2012

 

NAPOLI: TRIBUNALE APPLICA PLACANICA
Riaperto un centro trasmissione dati di Torre Annunziata

"Si sta sgretolando il sistema delle scommesse legali in Italia". Questa è la sensazione di diversi operatori italiani dopo l'ultimo pronunciamento del Tribunale di Napoli. Il 19 marzo scorso la X Sezione Riesame del Tribunale partenopeo ha infatti resa pubblica l'ordinanza con la quale: "Si annulla il decreto di sequestro preventivo messo dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata in data 16.2.2012". Il sequestro era stato effettuato presso un ctd che era stato colto in flagrante mentre raccoglieva scommesse. Il Tribunale di Napoli pur prendendo in esame "l'art. 4, 4° comma bis, L. 401/89 che dispone che le sanzioni previste in detta norma si applicano a chiunque, privo di concessione, autorizzazione o licenza ai sensi dell'art. 88 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, svolga in Italia qualsiasi attività organizzata al fine di accettare o raccogliere, anche per via telefonica o telematica, scommesse di qualsiasi genere", a stabilito come tale norma incriminatrice debba essere coordinata con le previsioni contenute nel Trattato CE in tema di libertà di stabilimento. Nell'ordinanza si fa quindi riferimento alla pronuncia della Corte di Giustizia Europea del 6 marzo 2007 (la cosiddetta "Placanica" e si cita la Cassazione che "non ha ritenuto che sussista reato nell'ipotesi in cui un titolare italiano di un locale pubblico abbia raccolto scommesse su espresso mandato e per conto di una società estera, allorché tale società operi secondo le leggi di diritto comunitario e sia stata impossibilitata alla partecipazione di competizioni per l'aggiudicazione delle autorizzazioni….in tale situazione l'art. 88 Tulps si pone in contrasto con gli articoli n.43 e 49 del Trattato CE…). Da qui quindi il Dispositivo che ha annullato il sequestro del ctd.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 21 Marzo 2012

 

SOPPRESSIONE A.A.M.S. : la notizia bomba che nessuno si aspettava !!!

La soppressione di A.A.M.S. è una notizia che ha colto tutti di sorpresa e che ha immediatamente fatto emergere, dopo la lettura del provvedimento governativo, sentimenti di enorme preoccupazione per l’industria del gioco cosiddetto "lecito" ovvero quello riconosciuto dallo Stato italiano.

Se i primi comunicati, infatti, potevano ancora far pensare ad una mera “riorganizzazione” strutturale della Pubblica Amministrazione, l’articolato del decreto fornisce spunti che vanno al di là delle sole riflessioni attinenti allo “snellimento” della spesa pubblica.

Ciò che si legge “tra le righe” del provvedimento governativo è l’adozione di uno nuovo sistema di regolamentazione del gioco pubblico, sostanzialmente diverso da quello attuale, in cui spiccano due principi:

- Da un lato, la non – conferma espressa dell’istituto della concessione come architettura normativa in virtù della quale far discendere la pubblica proprietà dei prodotti di gioco e la conseguente devoluzione ai concessionari di prerogative statali, tramite l’atto di convenzione.

- Dall’altro lato, la trasformazione dell’approccio pubblico sul gioco, dall’attuale ruolo di “regolatore e metronomo industriale” a quello di mero controllore di polizia tributaria. Un arretramento che “sa di presa di distanza”, e che si fonda sul connubio funzionale – operativo “agenzia fiscale – guardia di finanza”, istituito dal decreto come unico  collante tra il presente e il futuro.

Se queste “letture tra le righe” dovessero trovare conferma (e basterà attendere 90 giorni dalla conversione in legge del decreto per appurarlo), si potrà tranquillamente decretare la scomparsa dell’attuale sistema a favore di un nuovo impianto che, per brevità espositiva, si può etichettare con una formula di agevole comprensione per gli addetti ai lavori, ovvero un sistema “punto com”.

Per sistema “punto com”, infatti, si intende un approccio pubblico al gioco che si proponga di mettere fine

alle diatribe di “diritto comunitario” sul gioco e le scommesse,

alle “querelle” connesse ai Concessionari di gioco pubblico e alle rispettive aggiudicazioni di prodotti di gioco,

all’era dello “Stato” come proprietario del gioco, e per tale natura “rimproverato” di far cassa attraverso quel vizio che “l’immaginario collettivo” (meravigliosamente costruito negli ultimi sei mesi), accusa di “ammalare” gli italiani;

- all’era dei “tributi speciali” sul giochi liquidati e riscossi secondo procedure non allineate rispetto a quelle dell’Agenzia delle Entrate.

- all’era di un settore che si sviluppi al di fuori dei “canonici binari diinterlocuzione politica” degli altri comparti, ovvero i Dicasteri impegnati nelle politiche industriali.

Se poi si apprende che il Governo, contestualmente al decreto legge, decide di non impugnare le normative regionali che si sovrappongono a quelle statali in materia di gioco lecito, abrogandole di fatto, ed istituendo una sorta di federalismo anarchico sul gioco in virtù del quale la slot viene concepita come una “discarica” rifiutata dai territori, il cerchio si chiude.

Dalle pagine web di questo sito si è scritto, non più tardi di un paio di mesi fa, che il c.d. “Governo tecnico”, stava facendo le pulci “contabili” al nostro settore, intraprendendo un percorso di evidente smantellamento della “responsabilità pubblica” sul gioco, tramite costanti “prese di distanza” da un contesto giudicato sempre più meritevole di attenzionamento di polizia più che di scrupolo politico, ma soprattutto valutato strategicamente come un “inceneritore di consenso elettorale” (laddove ogni iniziativa anti – gioco garantisce un sistematico e positivo ritorno di immagine).

Sempre da queste pagine web si è poi denunciato pubblicamente il rischio connesso alla sistematica omissione della distinzione tra gioco lecito e gioco irregolare, anche all’interno di lavori Parlamentari, all’insegna di una politica orientata a non riconoscere più una effettiva distinzione tra i due fenomeni.

Non è un caso che da sei mesi a questa parte non si parli neppure più di gioco lecito, ma ovunque si utilizzi la dizione internazionale “gioco d’azzardo”, che nel contesto italiano ha tutt’altro significato rispetto alresto del mondo.

Se tali problematiche, poi, hanno come centro gravitazionale un Dicastero (quello dell’Economia e Finanze), giudicato come eccessivamente dotato di figure dirigenziali (si parla di un sovrannumero di quasi il 20%), e come contesto operativo, quello della spending review (80 miliardi di euro di risparmi sbandierati come mission da portare a termine entro il 2013), ecco che la scure Governativa non trova più ostacoli.

Similare opinione rispetto a quella rappresentata innanzi è quella rilasciata dell’ex Ministro Visco, secondo il quale l’attività specialistica svolta sino ad ora da AAMS non è compatibile con l’operatività dell’Agenzia delle Dogane, e che il risparmio contabile determinato dall’operazione di “accorpamento” si limiterebbe a qualche remunerazione dirigenziale.

Quando AS.TRO prospettò la lobby del “punto com” come insidioso contesto di comunitaria pressione sull’europeista Presidenza del Consiglio, l’appunto suscitò interesse, ma timido seguito intellettuale nel settore, troppo ancorato al concetto in virtù del quale “i miliardi del gioco terrestre” non sarebbero mai stati “rifiutati” da un Erario così povero come quello italiano.

Ora tutti ci domandiamo se il mantenimento delle aspettative erariali non sarà, in un prossimo futuro, proprio la “motivazione” che si adotterà per aprire il mercato, trasformando la concessione in autorizzazione “doganale” accordabile a qualsiasi operatore d’oltre confine munito di abilitazione nel proprio Paese comunitario di origine.

Al riguardo si auspica che sul punto si crei quanto prima un confronto interno al settore, che consenta, una volta tanto, di far tesoro delle “avvisaglie” gestendo politicamente l’evoluzione istituzionale del comparto.

ultimo aggiornamento: (da www.assotrattenimento.it) - 18 Giugno 2012

 

GIOCHI: IN 5 MESI RACCOLTA A +25%
Invariata la spesa. La percentuale delle vincite cresce di 5 punti rispetto allo stesso periodo del 2011 e raggiunge l'80%

Cresce del 25% la raccolta dei giochi nei primi cinque mesi del 2012 (passa da 30 miliardi e 30 milioni, a 37 miliardi e 496 milioni) , ma la spesa effettiva dei giocatori registra un incremento di appena lo 0,2% (pari a una 15ina di milioni, si passa dai 7 miliardi 473 milioni di un anno fa si passa agli attuali 7 miliardi 488 milioni). Il fenomeno è dovuto al lancio dei nuovi giochi online (casinò games e poker cash) e delle videolottery (le slot di ultima generazione) che restituiscono in vincite percentuali elevatissime della raccolta. In vincite, infatti, nei primi cinque mesi dell'anno sono tornati ai giocatori oltre 30 miliardi, pari all'80% delle giocate. Nello stesso periodo del 2011, le vincite si attestarono a 22,56 miliardi circa, ovvero il 75,1% delle giocate.

GIOCHI, A MAGGIO SPESI 1,33 MILIARDI

La spesa per giocare a maggio è scesa del 7,1% rispetto al precedente mese di aprile

Nel solo mese di maggio il mercato dei giochi in Italia ha raccolto 7,47 miliardi di euro il 22,5% in più sugli oltre 6 miliardi del 2011, a fronte di una spesa effettiva di 1,33 miliardi di euro (il 7,1% in meno sul precedente mese di aprile), con vincite per 6,1 miliardi. Il mese di aprile invece, ha garantito una raccolta di 7,2 miliardi, con vincite per 5,8 miliardi. La spesa effettiva dei giocatori nel quarto mese dell'anno, invece, è stata di 1,4 miliardi.

GIOCHI, LOMBARDIA LEADER APRILE-MAGGIO

Oltre il 18% della raccolta degli ultimi due mesi proviene dalla Lombardia

Lombardia leader nella raccolta dei giochi a maggio ed aprile. Con quasi 1,39 miliardi di euro a maggio (il 18,6% della raccolta totale) e 1,36 miliardi ad aprile (18,7%) è la regione in cui si è giocato di più negli ultimi due mesi. Sul secondo gradino del podio il Lazio, con una raccolta di 844 milioni ad aprile e 861 a maggio, mentre al terzo si conferma la Campania, con 719 milioni di euro ad aprile e737 a maggio.

SLOT-VLT, A MAGGIO VALGONO 55% MERCATO

Nel mese scorso gli apparecchi da intrattenimento hanno fatto registrare una raccolta di 4,1 miliardi di euro per un totale di vincite pari a 3.3 miliardi di euro

Gli apparecchi da intrattenimento dominano la scena  del settore giochi in Italia anche nel mese di maggio: nel mese scorso infatti gli apparecchi hanno fatto registrare una raccolta di 4,1 miliardi di euro per un totale di vincite pari a 3.355 milioni di euro e una spesa dei giocatori di 795 milioni. Le sole Vlt hanno raccolto 1.8 miliardi di euro, per vincite pari quasi a 1,6 miliardi mentre la spesa dei giocatori tocca i 208 milioni. Il comparto degli apparecchi da solo vale il 55% del mercato totale dei giochi che a maggio ha garantito una raccolta di 7,4 miliardi. Alle spalle degli apparecchi da intrattenimento ci sono i casinò games e i giochi cash che hanno raccolto oltre un miliardo di euro a fronte di una spesa di 30 milioni e di vincite per un miliardo. Sul podio anche le lotterie e i gratta e vinci che hanno regalato 619 milioni di vincite e raccolto 860 milioni a fronte di una spesa dei giocatori pari a 241 milioni. Quarta posizione per il Lotto che ha fatto registrare una raccolta di 566 milioni ed un totale di vincite pari a 408 milioni mentre la spesa dei giocatori tocca i 158 milioni. Seguono le scommesse sportive ( raccolta a 304 milioni, spesa a 35 milioni per vincite pari a 269 milioni). Con una raccolta di 160 milioni Superenalotto, Superstar e Winforlife hanno regalato vincite per 170 milioni. I giocatori ci hanno speso 10 milioni. Il Bingo a maggio ha registrato una raccolta pari a 142 milioni di euro mentre le vincite raggiungono i 100 milioni. La spesa dei giocatori è stata di 42 milioni. Gli skill games hanno raccolto 109 milioni a fronte di una spesa reale di 13 milioni per un totale di vincite pari a 96 milioni. Chiudono i giochi a base ippica con una raccolta di 104 milioni ( la spesa è stata di 30 milioni per vincite totali pari a 74 milioni).

GIOCHI, IN 5 MESI SPESA QUASI STABILE

Cresce del 24,8% la raccolta totale. Segno positivo solo per le Vlt, che raddoppiano la raccolta rispetto al 2011 

La raccolta dei primi cinque mesi del 2012 registra un trend positivo rispetto al medesimo periodo del 2011 con un aumento percentuale di circa il 24,8%. L’incremento delle vincite, rispetto al periodo considerato, è stato del 33%, mentre la spesa dei giocatori evidenzia un incremento pari allo 0,2%. Gli apparecchi da intrattenimento (newslot) segnano una perdita del 6,74% nei primi 5 mesi dell’anno con una raccolta complessiva di 11,8 miliardi di euro: tra gennaio e maggio 2011, le slot avevano invece realizzato una raccolta di 12,6 miliardi. Più che raddoppiata rispetto a gennaio-maggio 2011 invece la raccolta delle VLT, che da 4,2 miliardi sale nel 2012 a 8,7, con un incremento del 107%. Slot e VLT insieme nel periodo gennaio-maggio sfiorano i 4 miliardi di spesa (3,93), mentre in totale le vincite si attestano a oltre 16,6 miliardi. Bilancio in rosso nei primi 5 mesi dell’anno per ippica (-33,84%), poker a torneo (-53,93%) e SuperEnalotto (-19,68%). Più contenute le perdite per Bingo (-7,09%), Lotto (-7,05%) e Lotterie (-5,38%). Sale infine al 10,24% il trend negativo dei giochi a base sportiva (che comprendono le scommesse sportive).

GIOCHI, GETTITO CALA DEL 10% NEI 5 MESI

Allo Stato 3,5 miliardi, un anno fa erano 3,9

Nei primi cinque mesi dell'anno, i giochi hanno garantito un gettito di circa 3,5 miliardi di euro, in calo del 10% circa sui 3,9 miliardi dello stesso periodo del 2011. In termini assoluti, quindi, si registra un calo di circa 400 milioni, nonostante la raccolta sia cresciuta del 25%, passando da 30 a 37,5 miliardi. Il fenomeno è dovuto a due fattori: da un lato, nonostante l'aumento delle giocate, la spesa effettiva dei giocatori (i profitti lordi, la quota della raccolta su cui viene effettuata la tassazione) è rimasta sostanzialmente invariata (7,5 miliardi) visto che è cresciuta la quota restituita come vincite (si è passati dal 75 all'80%, ovvero dai 22,5 miliardi di un anno fa agli oltre 30 di quest'anno). Dall'altro, il fatto che a crescere siano stati solo poker cash, casinò games, e videolottery, ovvero quei giochi che beneficiano di un regime fiscale agevolato.

GIOCHI, SLOT LE MAGGIORI CONTRIBUENTI

Hanno versato nelle casse dello Stato 1,5 miliardi

Il maggiore contribuente si confermano le newslot, con un gettito che sfiora gli 1,5 miliardi. Lotterie, e in particolare Gratta e Vinci, hanno portato nelle casse dello Stato oltre 500 milioni, il Lotto ne ha generati altri 450 circa. I giochi numerici a totalizzatore (SuperEnalotto, SiVinceTutto, WinForLife e EuroJackpot) hanno contribuito con 380 milioni circa, mentre le videolottery (le slot di ultima generazione) hanno superato i 350 milioni, in virtù dell'aliquota che quest'anno è stata portata al 4%. IL Bingo ha generato un  gettito di una 90ina di milioni, le scommesse sportive si sono attestate a 70 circa. Le scommesse ippiche e gli skill games (il poker online a torneo) hanno contribuito ciascuno con una 20ina di milioni. Poker cash e casinò games (gli ultimi arrivati tra i giochi online) hanno portato nelle casse dello Stato appena 33 milioni, nonostante la raccolta abbia superato i 5,6 miliardi. Questi prodotti però beneficiano di un'aliquota agevolata per contrastare il mercato illegale.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 22 Giugno 2012

 

GRASSANO, INTERROGAZIONE CASINO' VENEZIA
Il deputato del gruppo misto Maurizio Grassano chiede che il Governo valuti insieme al Comune di Venezia la congruità delle offerte arrivate dai privati per la gestione del Casinò

"Valutare, in concorso con il comune di Venezia la congruità delle offerte per la gestione del Casinò da parte dei privati e la loro solidità economica e le garanzie prestate per la tutela del posto di lavoro ai dipendenti del Casinò lavoratori". E' quanto chiede al Governo il deputato del gruppo misto Maurizio Grassano, il quale auspica inoltre che "nel contratto di concessione a privati sia inserita la condizione che il soggetto aggiudicatario sia assolutamente estraneo alla criminalità organizzata, prevedendo che eventuali rapporti successivamente venuti alla luce siano causa di rescissione immediata dell'atto di concessione". Il deputato ricorda che "a causa della crisi economica da tempo, ma in particolare dall'inizio del 2012, le acque sono agitate attorno al Casinò veneziano; il comune sta valutando un piano di cessione-privatizzazione, che ha interessato numerosi grandi gruppi internazionali, in considerazione del prestigio che la sede veneziana riveste. Contro il piano di privatizzazione si sono mossi sindacati e dipendenti, con il risultato che il casinò è rimasto chiuso numerosi giorni tra marzo e maggio 2012; nella seconda metà di marzo il casinò è rimasto chiuso per una settimana di fila, con una perdita del comune valutata 2,5 milioni di euro; c’è stato sciopero anche nelle redditizie giornate di Pasqua e dal 25 aprile al 1° maggio; giova ricordare che le perdite così realizzate incidono sul valore del bene. Il sindaco della città Orsoni ha avviato un procedimento, con il supporto di uno studio legale milanese, per affidare con gara internazionale in concessione il servizio e trasferire ai privati la gestione dei casinò. Nel piano si prevede la creazione di una società ad hoc per i giochi, mentre la Casinò Municipale Venezia manterrà la proprietà degli immobili di Ca’ Vendramin e del Casinò del Lido; il 19 aprile il Consiglio ha approvato una delibera con la quale il comune trasferisce all'azienda 2,5 milioni di euro al fine di consentirne la ricapitalizzazione. Lo scontro sembra incancrenirsi in una contesa tra l'amministrazione al Governo della città, che deve risolvere in qualsiasi modo possibile i problemi di bilancio, e un gruppo di lavoratori, garantiti e ben pagati, guidati da sindacati che non si rendono conto che, nella presunzione di mantenere i livelli di stipendi e di tutela raggiunti, stanno mettendo in forse il futuro stesso di quei lavoratori e stanno danneggiando la città intera a causa del deprezzamento del bene prodotto dagli scioperi".

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 28 Giugno 2012

 

BUTTI, INTERVENIRE SU CASINO' CAMPIONE
Il senatore del Pdl Alessio Butti chiede misure urgenti per superare la crisi che ha colpito il casinò di Campione d'Italia

Occorrono "urgenti misure di intervento economico straordinarie atte ad accompagnare il superamento della situazione attuale, nonché avviare di concerto con il Ministro dell'interno una modifica della normativa vigente di cui ai commi 37 e 38 dell'art. 31 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, che favorisca la costituzione di una società di gestione della casa da gioco nella quale il Comune di Campione d'Italia sia socio unico, come disposto per i Comuni di San Remo e Venezia, considerato che sia le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Como e di Lecco che la Provincia di Lecco hanno già manifestato la decisione di uscire dall'azionariato della società e la Provincia di Varese non è mai entrata nella compagine sociale". A chiederlo è un'interrogazione del senatore Alessio Butti (Pdl), il quale sollecita anche "un'ipotesi di zona fiscale specifica, nel rispetto della normativa propria del diritto comunitario e delle normative italiane vigenti, alla luce della peculiare condizione di exclave del Comune di Campione d'Italia" e un intervento "in ordine allo sfavorevole cambio euro/franco svizzero, che tanto sta penalizzando i contribuenti campione". Nella sua interrogazione Butti sottolinea che "a fronte di assegnazioni da federalismo fiscale attribuite all'ente pari a 1.240.000 euro per l'anno 2010, 1.190.000 euro per l'anno 2011 e 822.000 euro per l'anno 2012, i contribuenti campionesi hanno versato allo Stato per imposte sul reddito (IRPEF) importi crescenti che hanno raggiunto la cifra di 20.466.000 euro nel 2010; a tali importi si devono aggiungere le imposte versate da enti commerciali e non commerciali situati a Campione d'Italia e quanto pagato annualmente dalla Casa da gioco a titolo di imposta sugli intrattenimenti (ISI) pari a circa 7.000.000 di euro e 500.000 di euro quale tassa di concessione sui giochi d'azzardo. La società di gestione della Casa da gioco campionese (al cui capitale sociale attualmente partecipano i seguenti soggetti: 46 per cento il Comune di Campione d'Italia, 20 per cento la Provincia di Como, 10 per cento la Provincia di Lecco, 14 per cento la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Como e 10 per cento la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Lecco) sta vivendo una difficilissima situazione economica provocata dal deterioramento del rapporto di cambio tra euro e franco svizzero, dalle decisioni adottate dal legislatore in materia di concessioni di nuovi giochi legalizzati sul territorio italiano che hanno comportato una forte diminuzione degli introiti di gioco e dalla concorrenza dei 3 casinò svizzeri (Mendrisio, Lugano e Locarno) situati in un raggio di pochi chilometri che attingono dallo stesso bacino di clientela italiana e nelle cui sale da gioco non vigono le restrittive disposizioni italiane in materia di identificazione e verifica dell'identità di ogni cliente che acquisti o cambi fiches di importo pari o superiore a 1.000 euro. Il Consiglio di amministrazione della casa da gioco sarà prossimamente obbligato a proclamare lo stato di crisi dell'azienda prevedendo un consistente esubero di lavoratori (i dipendenti al 31 dicembre 2011 erano 575) le cui conseguenze si ripercuoteranno sulle famiglie che vivono nel territorio dell'exclave o nei viciniori comuni ticinesi o nelle province di Como, Lecco e Varese".

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 12 Luglio 2012

 

CASINO GAMES, 51% MERCATO A 3 OPERATORI
Sei operatori controllano tre quarti della raccolta

Il mercato dei casino games nel primo anni di vita è sostanzialmente in mano a pochi operatori: bastano tre case da gioco virtuali a garantire il 51% delle giocate, se se ne includono altre tre si sfiora il 75%. Prima fra tutte - secondo le stime Agicos - Lottomatica che ha attirato circa il 30% delle giocate, per una raccolta complessiva tra gli 1,1 e gli 1,2 miliardi di euro. Staccati gli altri operatori, al secondo posto bwin.party che ha attratto quasi il 12% del mercato (poco meno di 500 milioni) e quindi Sisal e Snai (entrambe attorno al 10%, circa 400 milioni di euro). Seguono William Hill e Winga (quest'ultima in particolare è stata pioniera dell'offerta onlive: le mani vengono gestite da veri croupier e trasmesse in diretta, spesso anche da casinò reali) che assicurano ciascuno circa il 6,5% della raccolta, ovvero attorno ai 250 milioni. Questi sei operatori insieme assicurano circa il 75% del mercato.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 16 Luglio 2012

 

CASINO GAMES, A DICEMBRE NUOVA IMPENNATA
Partono il 3 dicembre le slot virtuali, che potrebbero portare la raccolta delle case da gioco online da 4 a 10 miliardi di euro

Partiranno il 3 dicembre le slot online, il gioco più atteso per i casinò virtuali, che farà registrare una nuova impennata al segmento. Se infatti il poker cash è ormai consolidato, e non avrà grandi margini di crescita in futuro, con le slot virtuali - finora rimaste in stand-by, per evitare la concorrenza con le videolottery – i casinò online invece potrebbero diventare il primo segmento del gioco telematico. Nei mercati esteri assicurano circa il 60% della raccolta dei casinò virtuali, e fanno da volano agli altri giochi da casinò. Se anche in Italia si registrerà questo fenomeno, la raccolta delle case da gioco online potrebbe passare da 4 a 10 miliardi di euro l'anno, risultato che quindi consentirebbe loro di scavalcare il poker. L'intero settore del gioco online, di conseguenza, dai 14 miliardi di raccolta che raggiungerà quest'anno, potrebbe passare già nel 2013 a oltre 20 miliardi di euro.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 18 Luglio 2012

 

GIOCO ONLINE, IN SEI MESI RACCOLTA +240%
La spesa effettiva cresce però di appena il 14%. All'Erario vanno 100 milioni

Cresce di appena il 13,7% la spesa effettiva sostenuta dagli italiani nei primi sei mesi dell'anno per i giochi online e si attesta a 395 milioni, nonostante la raccolta sia passata da 2.345,4 a 7.993,8 milioni, con un incremento quindi del 240,8%. Sono infatti stati restituiti come vincite 7.598,8 milioni di euro, ovvero il 95% delle giocate. All'Erario sono andati invece un centinaio di milioni, circa l'1,3% delle giocate. Questo trend è dovuto alla forte espansione di poker cash e casinò games che nei sei mesi hanno attirato giocate per 6.565,7 milioni (rispettivamente 4.395,3 e 2.170,4 milioni di euro), ovvero oltre l'82% del totale. Questi prodotti infatti sono caratterizzati da un payout - ovvero la percentuale di giocate restituite come vincite - superiore al 97% per contrastare l'offerta degli operatori internazionali.

GIOCO ONLINE, SPESA IN AUMENTO A GIUGNO
La raccolta che raggiunge 1,15 miliardi di euro

Spesa in aumento del 29,6% a 51,9 milioni di euro per il gioco online a giugno, con la raccolta che raggiunge 1,15 miliardi di euro. Si conferma l’orientamento delle preferenze del pubblico sulle due categorie più popolari (poker, casinò games, e scommesse sportive), che insieme rappresentano, nei primi cinque mesi del 2012, ben l’89,8% della spesa in giochi a distanza (aggiungendo il bingo si arriva al 96,7%) e che meglio si prestano alla fruizione “on line”. Per le restanti categorie, continua a prevalere invece l’abitudine alla fruizione “fisica”. La spesa in scommesse sportive è in diminuzione rispetto a giugno 2011 (8.033.732 euro, –16,6%). La quota di scommesse sportive giocate on line rispetto a quelle giocate “a terra” (in termini di raccolta) è, a giugno, il 32,7%. Il bingo è in calo nel confronto annuale (3.043.994 euro, –33,9% rispetto a giugno 2011) ma resta saldamente al terzo posto tra le categorie di giochi a distanza più popolari in termini di spesa. La spesa in scommesse ippiche è in aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (1.289.454 euro, +9,9%). La spesa on line nei giochi del “Superenalotto”, del “Superstar” e del “Win for life” è assestata sui valori degli ultimi mesi (562.703 euro). I “Gratta e vinci” sono in diminuzione sin da giugno dello scorso anno  (557.346 euro, –33,2% rispetto a giugno 2011). La spesa on line per l’ippica nazionale, internazionale e V7 è in calo, ma meno sensibile rispetto agli ultimi mesi (510.070 euro, –24,1% su giugno 2011). La spesa in concorsi pronostici e giochi “Big” a giugno è stata di 21.149 euro (–15,8% rispetto a giugno 2011).

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 31 Luglio 2012

 

FRANCIA: ALLO STATO 4,7 MLD DA GIOCO
I giochi online garantiscono 1,4 miliardi di euro all'anno allo Stato, mentre la Française des Jeux e i circa 190 casino francesi incrementano le casse pubbliche con 3,3 miliardi

Francia: i giochi d'azzardo quali lotto, lotterie, corse ai cavalli, scommesse sportive e poker on line assicurano 4,7 miliardi di euro di entrate fiscali allo Stato. In base ad uno studio pubblicato sull'ultimo numero della rivista "l'Ena hors les murs", i giochi on line garantiscono 1,4 miliardi di euro all'anno allo Stato, mentre la Française des Jeux (11,4 miliardi la cifra d'affari nel 2011) e i circa 190 casino francesi (2,32 miliardi di euro), incrementano le casse pubbliche con 3,3 miliardi di euro. L’indagine sottolinea, inoltre, come le vincite in denaro, come per esempio, il jackpot record di 162.256.622 euro vinto in Francia nel settembre 2011 da un giocatore del Calvados, non sono soggette a tassazione.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 6 Agosto 2012

 

TITANBET TREASURE, ECCO LA NUOVA PROMO
Titanbet treasure è l’esclusiva promozione che premia tutti i giocatori di titanbet.it

Prende il via Titan Treasure, la nuovissima ed esclusiva promozione lanciata da Titanbet.it, che permette di accumulare gettoni d’oro convertibili in Ticket Treasure contenenti favolosi premi. Tutto quello che i giocatori devono fare per poter usufruire di questa ricca promozione è semplicemente giocare a poker come hanno sempre fatto, con l’unica differenza che mentre lo fanno accumulano gettoni d’oro che potranno poi utilizzare per l’acquisto di Titanbet Treasure contenenti ricchi premi. I giocatori, accumulano i gettoni d’oro ogni volta che raggiungono uno dei numerosi obbiettivi a disposizione, naturalmente gli obbiettivi coprono tutte le modalità di gioco, dai cash tables agli MTT passando per i Sit’N’Go ed i giochi di casino. Questa promozione, premia sia la fedeltà dei clienti di Titanbet.it che la loro abilità di gioco ma offre anche premi di consolazione per quei giocatori che per volere del fato perdano un SNG o scoppino la bolla in un torneo MTT. Ogni obbiettivo premia i giocatori con un diverso numero di gettoni che permetteranno di acquistare Ticket Treasure in uno dei tre tagli offerti 10.000, 40.000 o 100.000 gettoni d’oro. Ogni obbiettivo può essere raggiunto più di una volta dallo stesso giocatore e non esiste un limite d’acquisto dei Ticket, ognuno dei quali nasconde il suo premio che può essere un bonus cash, l’invito a freerolls speciali, token, merchandising o molto altro. Naturalmente maggiore è il valore del ticket, maggiore sarà il valore del premio. La lista delle attività, dei gettoni d’oro in premio e dei premi a disposizione, può essere consultata dalla sezione promozionale del sito http://www.titanbet.it/.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 9 Agosto 2012

 

PLAYTECH, SEMESTRE IN CRESCITA DEL 101%
Bene casinò, bingo, videobet, e la partecipazione in William Hill Online. Continua a soffrire il poker

Playtech nel primo semestre 2012 ha messo a segno una crescita del 101% nei profitti complessivi, raggiungendo i 153,8 milioni di euro. L'Ebitda ha compiuto un balzo del 64%, toccando i 91,2 milioni. La compagnia ha deciso di distribuire un dividendo di metà esercizio di 7,8 centesimi a azione. Per quanto riguarda i singoli segmenti, i casino games hanno beneficiato di una crescita del 36% (71,5 milioni) confermandosi il comparto di maggior peso per Playtech. La fase di transizione del poker invece è continuata anche nella prima metà del 2012, i profitti infatti hanno subito un calo del 9% (9,7 milioni), ma il network iPoker ha comunque conservato la propria posizione nel mercato internazionale dei siti .com, e la compagnia sta portando avanti una serie di trattative con possibili partner di rilievo. Il bingo ha registrato un'impennata del 24% (8,8 milioni). Il segmento Videobet ha messo a segno una crescita del 77% (5,2 milioni). Ottima la performance di William Hill Online, che nel corso del semestre ah messo a segno il miglior risultato da quando la joint venture è stata costituita. WHO ha complessivamente generato profitti operativi per 68,9 milioni di sterline (+23%).

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 30 Agosto 2012

 

MEDIASET ESPANA ENTRA NEL GIOCO ONLINE
Stretto un accordo con Playtech che fornirà l'intera suite di prodotti di gioco

Anche Mediaset España, uno dei maggiori network televisivi, ha deciso di entrare nel mercato del gioco online e ha siglato un accordo con Playtech. La compagnia israeliana specializzata nei software di gioco fornirà al network l'intera suite dei propri prodotti, tra cui casino, poker, giochi per telefonia cellulare, bingo, giochi da casinò online, e televisivi. In particolare il network punterà su questi ultimi, per capitalizzare la propria posizione nel mercato televisivo. Mediaset Espana fa capo a Mediaset Investimenti, che ne controlla il 50,1%. Il network ha chiesto la licenza necessaria per operare nel gioco online, il mercato è stato aperto a inizio giugno scorso, i risultati al momento sono incoraggianti. In Italia, il Gruppo Fininvest ha intrapreso circa un anno fa un analogo percorso, in questo caso a ottenere la concessione per i giochi online è stata la Mondadori, attraverso il brand Glaming.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 20 Settembre 2012

 

GIOCHI: IN RECESSIONE ANCHE SU INTERNET
Da gennaio ad agosto entrate complessive per 10,15 miliardi. Spesa in calo del -11,3% ad agosto. Nei primi 8 mesi, invece, la spesa segna un aumento del 12% a 496 milioni di euro

Raccolta a 1,081 miliardi di euro ad agosto per i giochi online, che nei primi 8 mesi del 2012 segnano entrate complessive per 10,15 miliardi di euro. In calo dell'11,3% invece la spesa, che ad agosto ha superato i 48,8 milioni di euro. Nei primi 8 mesi, invece, la spesa segna un aumento del 12% a 496 milioni di euro.

GIOCO ONLINE, SPESA IN CALO AD AGOSTO
La raccolta nell'ottavo mese dell'anno supera di poco il miliardo di euro. Ad agosto 2011 la spesa complessiva a distanza è stata di circa 55 milioni di euro, per una raccolta di quasi 1,3 miliardi di euro

Spesa in calo del -11,3% a 48,8 milioni di euro per il gioco online ad agosto, con la raccolta che supera di poco il miliardo di euro. Ad agosto 2011 la spesa complessiva a distanza è stata di circa 55 milioni di euro, per una raccolta di quasi 1,3 miliardi di euro. Nel mese di luglio 2012, invece, è andato meglio con una spesa in crescita del 28,7% a 52,3 milioni di euro con la raccolta che ha raggiunto il miliardo di euro. Si conferma l'orientamento delle preferenze del pubblico sulle due categorie più popolari (giochi di abilità/poker/casinò e scommesse sportive) che insieme rappresentano, nei primi otto mesi del 2012, ben l'89,7% della spesa in giochi a distanza (aggiungendo il bingo si arriva al 95,5%) e che meglio si prestano alla fruizione "on line". Per le restanti categorie, continua a prevalere invece l'abitudine alla fruizione "fisica". La spesa in scommesse sportive anche grazie alle Olimpiadi, è in aumento rispetto a luglio e agosto 2011 (+35,2 e 18,5% rispettivamente). La quota di scommesse sportive giocate on line rispetto a quelle giocate "a terra" (in termini di raccolta) è, a luglio, il 33,2%, e, ad agosto, il 33,8%. Il bingo è in calo nel confronto annuale (-12,6% rispetto ad agosto 2011) ma resta saldamente al terzo posto tra le categorie di giochi a distanza più popolari in termini di spesa. La spesa in scom¬messe ippiche è in aumento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (+33,4% a luglio e +5,9% ad agosto), grazie anche all'avvio dell'offerta di scommesse ippiche a quota fissa da parte di un concessionario. La spesa on line nei giochi del "Superenalotto", del "Superstar" e del "Win for life" è assestata sui valori degli ultimi mesi (-31,4% rispetto ad agosto 2011). La spesa in "Gratta e vinci" continua a diminuire (-28,2% rispetto ad agosto 2011). La spesa on line per l'ippica nazionale, internazionale e V7 ha invertito l'andamento e a partire da luglio presenta una crescita sensibile (+44,7% a luglio e +40,5% ad agosto). Infine la spesa in concorsi pronostici e giochi "Big" ad agosto è diminuita del 29,9%.

POKER CASH, AD AGOSTO SPESA -41%
In otto mesi raccolti 5,5 miliardi

Ad agosto la spesa per il poker cash è in calo del 41% a 14,2 milioni rispetto allo stesso mese del 2011, a causa di due motivi concorrenti: la diminuzione generalizzata della spesa in giochi e l’“effetto novità” dello scorso agosto, quando i giocatori provarono in massa il poker “cash” appena introdotto. In otto mesi, la raccolta relativa al poker cash ha raggiunto i 5,5 miliardi, con una spesa complessiva di 146 milioni. Ad agosto, invece, la raccolta si è attestata a 558 milioni.

GIOCO ONLINE, REGOLAMENTAZIONE EFFICACE
Secondo Aams il modello di tassazione adottato è l'unico che permette l'offerta di versioni “legali” di giochi su Internet che abbiano payout concorrenziali con quelli non regolamentati

Il consistente recupero di gioco irregolare è stato reso possibile grazie alla differenziazione del modello di imposizione fiscale sui giochi a distanza, tale da renderlo compatibile con le caratteristiche tecniche dei diversi giochi. In particolare, con il decreto legge n. 39 del 2009, è stata introdotta, per la prima volta nell'ordinamento italiano, l'imposta del 20% sulla raccolta netta (raccolta meno vincite), sui giochi “poker cash” e “casinò”, mentre è rimasta invariata l'imposta del 3% sulla raccolta per i giochi di abilità. Secondo i dati forniti dai Monopoli di Stato, il payout (percentuale delle somme giocate che vengono restituite ai giocatori in vincite) dei giochi citati è molto differente: circa 88% per i giochi di abilità; oltre il 97% per “poker cash” e “casinò”. Anche in questo caso tali valori corrispondono sostanzialmente a quelli riscontrabili sui siti irregolari. Il modello di tassazione adottato è l'unico che permette l'offerta di versioni “legali” di questi giochi che abbiano payout concorrenziali con quelli non regolamentati. Un diverso modello comporterebbe necessariamente l'abbassamento dei payout e, conseguentemente, una sorta di “fuga dei capitali” dei giocatori verso i siti non autorizzati, anche se legittimi in altre giurisdizioni. La positiva esperienza italiana nella complessa attività di regolamentazione dei giochi on line, e in particolare l'adozione di diversi e nuovi criteri di tassazione, rappresentano un modello a cui diverse altre giurisdizioni europee si sono ispirate o si stanno ispirando, sia per quanto riguarda l'apertura dei rispettivi mercati, sia per la revisione delle regole esistenti.

POKER TORNEO, -5,1% DI SPESA AD AGOSTO
In otto mesi raccolti 860 milioni di euro

Ad agosto 2012 la spesa per il poker in modalità torneo, a 9,1 milioni, è in flessione del 5,1% sull’anno precedente. Con l’avvio del poker cash a metà luglio 2011, la spesa media mensile del poker a torneo ha subito un prevedibile forte calo poiché parte dei giocatori si sono spostati sulla modalità “cash”, così come avviene su tutti i mercati esteri. Ad agosto la raccolta del poker a torneo ha di poco superato gli 80 milioni di euro. Da gennaio ad agosto 2012, invece, la spesa ha subito un calo del 48,4%, mentre in totale la raccolta ha raggiunti gli 860 milioni di euro.

CASINO' GAMES, AD AGOSTO RACCOLTI 354MLN
Spesa in crescita del 45,2%

Ad agosto la spesa per i giochi da casinò a 10,5 milioni è in crescita del 45,2% rispetto all’anno precedente, quando però ancora pochi concessionari offrivano tali giochi. Con i 354 milioni raccolti ad agosto, nei primi otto mesi del 2012 la raccolta supera i 2,88 miliardi. Da gennaio ad agosto, la spesa per i giochi da casinò si è attestata intorno agli 87 milioni di euro.

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 4 Ottobre 2012

 

GIOCHI: MAFIA IN SETTORE GOVERNATIVO?
Secondo il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso la criminalità organizzata potrebbe presto trasferirsi in un settore, quello governativo, fonte di profitti

Giochi: la mafia potrebbe presto trasferirsi nel settore governativo. Ad affermarlo nel corso della audizioni della Commissione europea antimafia è Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia: "Si assiste ultimamente alla diminuzione delle scommesse clandestine e, contemporaneamente, all'aumento del gioco d'azzardo lecito. Siccome la mafia non lascia mai un settore dove ottiene profitti c'e' la reale preoccupazione che essa si stia trasferendo nel settore governativo- afferma Grasso - Un accordo con l'Agenzia dei giochi AAMS consentira' di approfondire eventuali criticita'. La dipendenza dal gioco e' ormai paragonabile a quella per gli stupefacenti: aumentano sempre di piu' le famiglie rovinate da questa malattia. Da anni - conclude Grasso - abbiamo inserito tra le materie di interesse della Procura nazionale antimafia il gioco d'azzardo: i collegamenti con la criminalita' organizzata sono sempre maggiori e sempre piu' approfonditi". Per questo motivo, il Procuratore chiede ai legislatori strumenti piu' incisivi e "di estendere, anche in questo settore, le certificazioni antimafia".

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 31 Ottobre 2012

 

CATANIA, A BREVE REGOLAMENTO SCOMMESSE
Il Ministro Catania annuncia l'imminente regolamento sulle scommesse ippiche, con l'istituzione di un unico totalizzatore, rispondendo a un'interrogazione a riposta immediata presentata alla Camera

A breve verrà emanato "il regolamento delle scommesse sulle corse dei cavalli, con l'istituzione del totalizzatore unico, necessario per individuare formule innovative di scommesse ed invertire così la tendenza al decremento delle scommesse medesime". E' quanto ha annunciato il Ministro delle politiche agricole Mario Catania, rispondendo a un'interrogazione a risposta immediata presentata alla Camera dal presidente della Commissione Agricoltura Paolo Russo,e dalla deputata del Pdl Monica Faenzi. Catania ha inoltre sottolineato che, nel bilancio del Ministero sono stati stanziati "3 milioni di euro per il rilancio del settore", e "allo stanziamento è seguita la predisposizione di un programma per consolidare e sviluppare ulteriormente le azioni volte a rafforzare l'immagine del settore ippico con l'obiettivo di riqualificare la comunicazione legata alle opere sportive ed ai luoghi in cui si svolgono". E ancora, è stato sottoscritto un decreto pere trasferire "l'intero capitale di Unirelab all'amministrazione di cui faccio parte. Il provvedimento in questione è attualmente alla controfirma del Ministro dell'economia e delle finanze". Catania ha anche affrontato la soppressione dell'Assi spiegando che è stato "rinviato il trasferimento delle funzioni dell'Assi, risorse umane, strumentali e finanziarie all'emanazione di decreti attuativi". E quindi ha aggiunto "il disegno di legge di bilancio 2013 riporta previsioni di spesa conseguenti alla soppressione dell'Assi, con una dotazione complessiva di 250 milioni di euro, di cui 9 milioni per il personale, 9,8 milioni per il funzionamento e 231 milioni per gli interventi. L'ammontare complessivo delle risorse destinate al settore è stata operata sulla base delle verifiche dalla stessa effettuate anche sui dati previsionali del gettito delle scommesse".

ultimo aggiornamento: (da www.agicoscommesse.it) - 2 Novembre 2012

 

 


 



 
 

 

 
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