Veniamo ora alla situazione italiana ......

 

I giochi del casinò sono illegali sul territorio italiano, salvo per quelle società che hanno ottenuto regolare licenza ed esclusività di zona per motivi economici, politici o quant'altro. Per ricordarne alcune, sono quelle che fanno capo ai casinò di Sanremo, di Venezia, di Campione d'Italia e di Saint-Vincent.

Per quanto riguarda Internet la situazione diventò ancora più complicata, per non dire nebulosa, con la finanziaria 2006. L'AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) infatti, allora inibì l'accesso ad oltre 600 siti di casino online e scommesse sportive, a partire dalla data 24/02/06, e portandoli progressivamente nel corso degli ultimi anni ad un totale di 4223, all'ultimo aggiornamento in data 23/10/2023 con validità dal 07/11/2012, includendo praticamente tutti i più famosi operatori del settore del gambling online, riconosciuti a livello internazionale con tanto di licenze e di certificazioni. Chi è rimasto ancora fuori dalla lista nel 2012 non è certo da consigliare, in quanto o è un operatore totalmente sconosciuto o è l'ultimo arrivato che in più delle volte è sprovvisto di regolare licenza e di qualsiasi altra certificazione. Comunque a lato, nella colonna di destra, riportiamo l'elenco aggiornato dei siti in oggetto. Da notare che molti URL sono ripetuti più volte a causa dell'uso di redirect o l'uso di numerazioni crescenti a fianco del prefisso "www" da parte delle società estere, quindi i siti effettivamente oscurati sono con ogni probabilità al di sotto dei 1300.

Ritornando al 2006, la situazione italiana, scatenò l'immediata reazione delle società estere in questione per il primo caso in Europa di atto protezionistico nei confronti della Rete e l'appello alla Commissione Europea di Bruxelles per avere infranto le regole del libero mercato e del libero scambio di merci e servizi all'interno dell'Unione Europea.

Pertanto la Commissione ha poi richiamato negli ultimi anni, più di una volta, l'Italia a rispettare i trattati firmati con L'Europa, applicando anche più di una sanzione amministrativa, ma a quanto pare i nostri governanti hanno fatto "orecchie da mercante".

Il problema è che il Governo italiano vuole mantenere il monopolio assoluto nel settore del gioco d'azzardo con dichiarazioni alterne che a molti sono sembrate contraddittorie e comunque alla solita necessità, spasmodica, sempre del nostro Governo, di fare "cassa" in qualsiasi modo possibile (indipendentemente dal colore politico o da chi è al potere).

Successivamente l'oscuramento, a dispetto delle aspettative di AAMS, è stato un vero e proprio fallimento in quanto tutti i migliori operatori del settore hanno provveduto a cambiare il proprio dominio diverse volte o ad utilizzare dei proxy server con redirect, tanto che si è assistito ad una divertente guerra tra gatto con topo dove il topo mangiava il gatto e non viceversa.

Comunque almeno una nota positiva c'è stata. Fino a tre anni fa la situazione casino, poker online e scommesse sportive era la stessa … confusione e nient'altro. Lo stato italiano nell’ente del monopolio di stato ha poi “legalizzato” i poker online e le scommesse sportive con un sistema di regole e licenze da acquistare tramite AAMS e quindi dal 2008 e’ completamente legale operare dall’Italia se si lavora con il poker online o si è bookmaker (però solamente acquistando una licenza italiana). Sicuramente nel futuro i casino online verranno legittimati con lo stesso metodo cioè quello delle licenze online rilasciate da AAMS e vedremo rapidamente nascere pubblicita’ di ogni tipo sulla televisione, alla radio, sui cartelloni stradali e quant'altro anche sul suolo italiano, circa i casino online italiani. Il sistema e’ quello gia’ sperimentato e vincente del Regno Unito, vera nazione liberale in Europa. Infatti in Inghilterra i casino online vanno già a gonfie vele, battendo ogni aspettativa, tanto che si parla di boom del settore.

Ma la più grande novità a partire dal Settembre 2007 nel campo dei giochi online è stata quella delle prime licenze concesse da un paese europeo ai casinò online. Infatti prima il fenomeno del "gambling" online era riconducibile prevalentemente ai paesi e alle giurisdi-zioni cosiddette "offshore" cioè al di fuori dell' Unione Europea. Malta con la sua "Lottery and Gaming Authority" sta tutt'oggi cavalcando il fenomeno, ed assicura controlli e supporto giurisdizionale presso la Commissione Europea. Anche Gibilterra, paese del Regno Unito e quindi europeo, ha deciso di seguire la politica di Malta ( è un protettorarto britannico per essere precisi). Allo stesso tempo in Gran Bretagna entra in vigore il "Gambling Act" che stabilisce una normativa molto restrittiva per la pubblicizzazione dei casinò online sul proprio territorio e sui propri domini (.co.uk). Per questo ha approntato una "white list" (ovvero un elenco di operatori autorizzati) su cui effettua anch'essa il controllo... ovviamente anche i casinò online con licenza rilasciata da Malta e da Gibilterra sono nella "white list" britannica!

Giocare su un sito di casino online con una licenza europea è il massimo della sicurezza che si può avere in termini di gioco in questo momento, anche se AAMS ne oscura la presenza, con lo scopo "nobile" di contrastare le truffe online connesse al gioco d’azzardo ma in realtà per fare del "becero protezionismo". In questo caso è l'oscuramento AAMS ad essere completamente "ILLEGALE" secondo le leggi europee di libero scambio all'interno dell'Unione Europea.

AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2010

Purtroppo l'Europa non ha ancora imposto una unificazione delle regole per quanto riguarda il gambling online e i singoli paesi sono andati ognuno un po' per i fatti loro perseguendo i propri interessi (nel caso dell'Italia: continuare a mungere i propri abitanti). La procedura di infrazione è stata chiusa nel maggio del 2010 perché l'Italia ha di fatto aperto il mercato alle licenze di operatori esteri secondo le proprie regole. " La Commissione ha intentato un'azione a seguito di una denuncia sporta nel 2003. Dopo aver condotto un'indagine, nel 2006 la Commissione ha avviato un procedimento d'infrazione contro l'Italia mediante lettera di ingiunzione, la prima tappa della procedura d'infrazione. Tra la Commissione e le autorità italiane si è allora instaurato un dialogo costruttivo, in esito al quale l'Italia ha notificato alla Commissione, nel 2009, la modifica della propria legislazione. La Commissione si compiace della nuova legge italiana, che autorizza la prestazione transfrontaliera di servizi disciplinando in modo chiaro l'autorizzazione e il rilascio di licenze agli operatori nazionali ed europei, e ha quindi deciso di chiudere il contenzioso."

Leggi il comunicato ufficiale.
Per il momento pare quindi che prevalgano le ragioni, a mio avviso pretestuose, del mantenimento dell'ordine pubblico, della protezione dei consumatori e della prevenzione del crimine organizzato portate avanti dall'Italia per giustificare l'infrazione del principio del libero scambio. La conclusione del dibattito tenuto in Dicembre 2010 comunque, checchè ne dica il direttore di AAMS, Antonio Tagliaferri, nella sua presentazione, non cita in nessuno dei punti la necessità di interporre barriere e di impedire che un cittadino europeo giochi presso un operatore licenziato in un altro paese della Comunità. Lo studio svizzero citato nella pagina riassuntiva nel paragrafo "Study on gambling" conferma poi che le leggi nazionali spesso sono incompatibili con le leggi comunitarie. Quindi è molto probabile che lo scenario potrebbe cambiare nuovamente in futuro ma per quel che riguarda la seconda metà del 2011 e l'anno venturo sembra delinearsi piuttosto chiaramente. Ci saranno operatori con licenza AAMS che potranno raccogliere scommesse e giocate in via ufficiale e altri con licenza non AAMS ma pur sempre con licenza di un altro Stato Europeo, che continueranno a farlo in via ufficiosa combattendo contro i blocchi e gli ostacoli. Le aziende di betting fanno i loro calcoli e agiscono di conseguenza. Alcuni di essi si sottomettono alle regole senza mettersi a discutere nella speranza di ottenere profitti e, soprattutto, nel timore di essere tagliati fuori. Altri invece continuano come hanno sempre fatto e stanno alla finestra per vedere i cambiamenti e magari adattarsi in un secondo tempo. Per approfondire leggete l'articolo scritto da Julia Hörnle "Il gioco d'azzardo in Europa: un tiro alla fune senza vincitori nè vinti" (pdf in inglese da scaricare a questo indirizzo).  

ULTIMISSIME NOVITA' LUGLIO 2011

Dal 18 Luglio 2011 saranno su internet i primi casino online AAMS, di cui si sentiva già tanto parlare sulla Rete e sulle riviste specializzate negli ultimi tempi, e quindi il gioco d'azzardo online sarà riconosciuto legalmente. In pratica saranno operativi i primi casino online italiani autorizzati da AAMS o i casino .it come molti li chiamano spesso. Fonti informate parlano di ben 200 licenze che saranno vendute a società prevalentemente straniere, ma non solo, per operare e per proporre i propri servizi in Italia. Sembra anche che il prezzo medio delle licenze rilasciate da AAMS sia nell'ordine di circa 350.000 €/cad. Resta il fatto che in ogni caso questi casino avranno quasi certamente dei "payout" nettamente inferiori alla concorrenza europea ed internazionale, a causa della forte tassazione italiana. L'unico vantaggio per il giocatore sarà il fatto che la tassazione avverrà alla fonte e quindi non ci sarà l'obbligo di dichiarare al fisco una vincita milionaria come invece dovrebbe essere la regola per un giocatore la cui vincita è stata ottenuta in un casino all'estero cioè in un casino .com (anche se poi ho i miei dubbi che qualcuno a questo mondo lo farà mai !)

Ma se il Sig. Mario Rossi gioca online ad un casino europeo o ad un qualsiasi altro casino internazionale con suffisso .com anzichè .it, cosa rischia? Niente di niente. A tutt'oggi non si è mai sentito parlare di giocatori rincorsi dalla Guardia di Finanza perchè amavano la roulette online del sito tiziocaiosempronio.com . Solo ogni tanto qualche minaccia sulla cronaca dei giornali che ha più il sapore di una burla del giornalista del momento che di altro! E comunque la legge è chiara, (guarda il Decreto ministeriale sui giochi online) saranno sanzionati solamente i fornitori di servizi di rete e cioè gli ISP (Telecom, Tiscali, Fastweb ecc.) se si rifiuteranno di mettere il blocco ai siti in oggetto o per qualsiasi altra accertata mancata inibizione. Quindi, nessuna sanzione, sarà invece a carico del giocatore che però sarà tenuto a dichiarare al fisco un eventuale grossa vincita (nella denuncia dei redditi - nella sezione "redditi diversi" per intendersi). Inoltre potete consultare le ultime novità, riguardo alla legge, anche sulla pagina delle News tra gli ultimi articoli recensiti. In ogni caso per chi cerca sempre il pelo nell'uovo, come si suol dire, sappia che utilizzando un e-wallet (portafoglio elettronico) la privacy è praticamente totale sia nella fase di deposito che di prelievo da qualsiasi sito di gioco d'azzardo online. In altre parole è possibile avere un conto online molto simile ad un conto corrente tradizionale ma a zero spese, con il quale potete fare qualsiasi tipo di transazione verso e da i casino online, lontano però da occhi indiscreti, e nella più completa sicurezza e privacy (clicca qui).

ULTIMISSIME NOVITA' GIUGNO 2012

SOPPRESSIONE A.A.M.S. : la notizia bomba che nessuno si aspettava !!!

La soppressione di A.A.M.S. è una notizia che ha colto tutti di sorpresa e che ha immediatamente fatto emergere, dopo la lettura del provvedimento governativo, sentimenti di enorme preoccupazione per l’industria del gioco cosiddetto "lecito" ovvero quello riconosciuto dallo Stato italiano.

Se i primi comunicati, infatti, potevano ancora far pensare ad una mera “riorganizzazione” strutturale della Pubblica Amministrazione, l’articolato del decreto fornisce spunti che vanno al di là delle sole riflessioni attinenti allo “snellimento” della spesa pubblica.

Ciò che si legge “tra le righe” del provvedimento governativo è l’adozione di uno nuovo sistema di regolamentazione del gioco pubblico, sostanzialmente diverso da quello attuale, in cui spiccano due principi:

- Da un lato, la non – conferma espressa dell’istituto della concessione come architettura normativa in virtù della quale far discendere la pubblica proprietà dei prodotti di gioco e la conseguente devoluzione ai concessionari di prerogative statali, tramite l’atto di convenzione.

- Dall’altro lato, la trasformazione dell’approccio pubblico sul gioco, dall’attuale ruolo di “regolatore e metronomo industriale” a quello di mero controllore di polizia tributaria. Un arretramento che “sa di presa di distanza”, e che si fonda sul connubio funzionale – operativo “agenzia fiscale – guardia di finanza”, istituito dal decreto come unico  collante tra il presente e il futuro.

Se queste “letture tra le righe” dovessero trovare conferma (e basterà attendere 90 giorni dalla conversione in legge del decreto per appurarlo), si potrà tranquillamente decretare la scomparsa dell’attuale sistema a favore di un nuovo impianto che, per brevità espositiva, si può etichettare con una formula di agevole comprensione per gli addetti ai lavori, ovvero un sistema “punto com”.

Per sistema “punto com”, infatti, si intende un approccio pubblico al gioco che si proponga di mettere fine

alle diatribe di “diritto comunitario” sul gioco e le scommesse,

alle “querelle” connesse ai Concessionari di gioco pubblico e alle rispettive aggiudicazioni di prodotti di gioco,

all’era dello “Stato” come proprietario del gioco, e per tale natura “rimproverato” di far cassa attraverso quel vizio che “l’immaginario collettivo” (meravigliosamente costruito negli ultimi sei mesi), accusa di “ammalare” gli italiani;

- all’era dei “tributi speciali” sul giochi liquidati e riscossi secondo procedure non allineate rispetto a quelle dell’Agenzia delle Entrate.

- all’era di un settore che si sviluppi al di fuori dei “canonici binari diinterlocuzione politica” degli altri comparti, ovvero i Dicasteri impegnati nelle politiche industriali.

Adesso tutti ci domandiamo se il mantenimento delle aspettative erariali non sarà, in un prossimo futuro, proprio la “motivazione” che si adotterà per aprire il mercato, trasformando la concessione in autorizzazione “doganale” accordabile a qualsiasi operatore d’oltre confine munito di abilitazione o di licenza nel proprio Paese comunitario di origine.

 

Ora, prima di passare al nostro criterio di selezione, vediamo le certificazioni che sono attribuite ai migliori casino online, ma soprattutto gli enti certificatori che controllano e certificano l'integrità del gioco. (segue)

 


 

La legge italiana

In applicazione del decreto dell' Ammi-nistrazione autonoma dei monopoli di Stato (clicca QUI) del 7 febbraio 2006, con il quale è stata data attuazione all'art.1, commi da 535 a 538, della Legge 23 dicembre 2005, n°266, disciplinanti l'offerta di giochi per via telematica, i siti elencati non sono più raggiungibili poiché sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per operare la raccolta di giochi in Italia.

  Lista dei 4223 siti sog-getti ad inibizione. Documento aggiornato al: 23/10/2023 con validità dal: 07/11/2023

 

Il Sig. Mario Rossi

Ma che cosa significa casino online legali? Significa che il casino ha acquistato una licenza emessa da uno Stato Sovrano. Se questo casino opera senza una licenza ufficiale è da considerarsi illegale con tutti i rischi che ne conseguono. Ora la Rete è stata concepita al momento della sua ideazione come sovranazionale cioè senza frontiere. Per fare un esempio se il Sig. Mario Rossi prende la sua fiammante 500 e va a Monte Carlo a fare una puntata sul rosso alla roulette, nessuno penserà mai, com-preso lo Stato Italiano, che questo Signore è un fuori-legge! Allora quando siete su Internet è la stessa cosa, passate le frontiere in meno di un secondo da casa, senza utilizzare la macchina, l'aereo o qualsiasi altro mezzo di tra-sporto. E questa cosa i Gover-ni la sanno benissimo ma mentre la maggior parte di essi la tollerano controvoglia alcuni fanno fatica a digerirla e purtroppo tra questi c'è anche l'Italia a fianco di altri paesi non certo liberali come la Cina, l'Iran, ecc. e ora per ultima l'Australia, che nel nostro caso, con l'oscuramento dei siti dei casino online esteri, non è da meno, dove è lo Stato che decide cosa deve fare il suo cittadino. Naturalmente sempre per il suo bene e per il bene della comunità. E questa è la cruda realtà. Forse dovremmo giocare tutti quanti al SuperEnalotto, per la gioia del Governo, dove abbiamo le stesse probabilità di vincere, al pari di fare un viaggio su Marte, hostess compresa, ma nel compenso, rimpinguiamo le casse esauste del nostro insaziabile Erario. Per essere precisi la probabilità di vincita al SuperEnalotto con il sei è di 1 su 622.614.630, quella della roulette è di 1 su 37. Secondo voi quale dei due si definisce come vero gioco d'azzardo?


 
 

 

 
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